Se qualcuno al battesimo dovesse ricevere il nome Openjobmetis a tempo debito diventerebbe ateo. Ed è questa la ragione che relega il basket bianco-rosso nell’ incertezza della classifica cestistica di serie A più verso il fondo che verso l’alto dei cieli.
Spostando la questione su altri sport, prendiamo l’ ippica per il confronto e mettiamo la pallacanestro Varese su un affannato trotterellare verso la fine del gruppo.
È quello che si vede ai nostri baldi cestisti che alternano qualcosa di buono ad inciampi abbastanza gravi. Caja sta lavorando con la rituale serietà, ma una volta la difesa non ingrana, l’altra manca il tiro e i punti in classificano scarseggiano.
Tutto è ancora da vedere s’intende, ma allo stato attuale è piuttosto vacillante verso il fondo. Insomma, che si potesse pretendere di stare al fianco della Segafredo bolognese poteva anche essere obiettivo impossibile. Da troppo tempo, comunque, qualche posizione più avanzata si sarebbe potuta pretendere.
C’è parecchio da rivedere sperando che sia possibile eliminare quell’alternativa di valori altalenanti tra un reparto e l’altro. Con l’appoggio dei tifosi sempre legati alla squadra e senza bisogno di cambiarne il nome.
C’è del tempo per fare giudizi e tali non vogliono essere i commenti di oggi. Si può avanzare lasciando da parte dubbi ma si può anche peggiorare.
Ora si vuol solo fare posto a una situazione che equivale a tutto meno che a verdetti tranquillizzanti. Questi, però, hanno purtroppo diritto di essere messi in campo finché continueranno con le loro altalene di risultati per incapacità di eliminare dalle partite il dondolio alternativamente in essere.
Che una volta manchi la difesa e una volta l’attacco è situazione che non può approdare a niente di buono e che ora come ora non si ha la minima speranza di trovare una squadra compatta e utile in ogni reparto.
Tutto può cambiare ma è necessario che cambi.
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