Partiamo da un dato di fatto accertato dalla statistica: i varesini hanno con l’automobile un rapporto simbiotico. Cifre alla mano risulta che Varese è una delle città italiane con il rapporto più elevato tra veicoli circolanti e numero di residenti. Di sicuro pesa su questo rapporto lo sviluppo urbano che la città ha conosciuto nel dopoguerra estendendosi su un territorio ampio, di colline morbide e ospitali, scandito dalle Castellanze, quell’unicum urbanistico che fa della città giardino una città somma di preesistenze collegate esilmente tra loro e con il centro cittadino definito da Piazza Monte Grappa, Corso Matteotti e le poche vie adiacenti. In complesso si è articolato un tessuto viabilistico angusto e fragile su cui, a partire dal 1924, cominciò a premere, nel tempo e in maniera crescente, il traffico generato dall’autostrada Milano – Varese. Con la motorizzazione di massa, esplosa negli anni cinquanta, i nodi sono subito venuti al pettine e la città più che governarlo il fenomeno lo ha subito. Già nei primi sessanta sarebbe stato opportuno separare con decisione il traffico di passaggio da quello diretto in città grazie alla costruzione di un adeguato sistema di tangenziali esterne e interne.
Solo quella sud del Lago di Varese ha visto compiutamente la luce, la Est è cresciuta a stento con diverse tipologie stradali, a due e quattro corsie, fino al completamento della tangenzialina soltanto nel 2009. Molto utilizzata è ora già in crisi nelle ore di punta. L’asse di scorrimento interno Corso Europa – via Piero Chiara non ha avuto invece né il naturale sbocco a Masnago in zona Esselunga né a ovest dove avrebbe dovuto collegarsi con viale Borri e poi con viale Belforte in area Iper. Queste mancate realizzazioni hanno contribuito a fare di Varese una città imbuto, strangolata dal traffico, con l’aggravante di uno smisurato autosilo in centro che attrae e genera traffico e la cui costruzione ha inciso sulla stabilità della Caserma Garibaldi e ha condizionato per sempre la riqualificazione di Piazza Repubblica visto che di fatto la superficie disponibile altro non è che il coperchio del parcheggio sottostante. Tutto questo al netto dei miglioramenti, ormai sbiaditi, conseguenti all’istituzione del ring di scorrimento nel 1989. Per tutte queste ragioni è sempre stato difficile trovare un punto di equilibrio tra le necessità di una sosta ragionevole e l’aspirazione a una città meno subalterna al mezzo privato.
Tra studi vari e rinvii permanenti, nell’agosto 2017, è arrivato il piano della sosta della Giunta Galimberti. Pur tra polemiche – alcune del tutto strumentali – ha messo un po’ più di ordine liberando dalla sosta parassitaria numerosi stalli – a Casbeno per esempio nelle vie adiacenti Piazza Libertà – rendendoli finalmente disponibili per chi deve usufruire dei servizi sanitari e amministrativi capillarmente presenti nella parte alta della storica Castellanza, dove peraltro, nella zona della stazione Nord, esistono ben tre parcheggi a lunga permanenza.
Oltre al riordino degli stalli esistenti è stato messo in cantiere il multipiano al servizio dell’Ospedale Del Ponte e aperta alla sosta (150 posti), in via Carcano a Biumo Inferiore, un’area frutto della demolizione di un vecchio manufatto industriale. Insomma si è fatto parecchio anche se le attese, nella lunga vigilia natalizia, sono tutte concentrate sul multipiano di via Sempione la cui imminente apertura, dopo dieci anni di attese e incertezze, metterà sulla bilancia ben 315 posti auto. Speriamo peraltro che la sua utilità sia inversamente proporzionale alla sua bruttezza architettonica. Per la gioia dei commercianti del centro cittadino le cui aspirazione di fondo – per molti almeno –è da sempre quella di poter offrire parcheggi direttamente davanti alle vetrine o forse, meglio ancora, all’interno delle stesse. In definitiva non ci sarà la gratuità natalizia richiesta dalle opposizioni che avrebbe aperto una sorta di caccia grossa al posto auto intasando ancora di più le già sovraccariche vie centrali e dando una mano all’inquinamento. Sarà invece accordata la sosta gratuita il venerdì pomeriggio e il sabato nei posti auto a corona del centro storico, un provvedimento di buon senso che nel prossimo futuro ci auguriamo possa diventare definitivo. Con buona pace di tutti.
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