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Incontri

GIÙ IL CAPPELLO

GUIDO BONOLDI - 08/11/2019

efficienzaDesidero portare a conoscenza dei lettori di RMFonline un esempio di buona, anzi ottima burocrazia; l’esempio non è però italico, ma proviene da Oltralpe.

All’inizio della mia carriera di medico ho lavorato per cinque anni e mezzo, dall’aprile 1981 al settembre 1986, in due diversi ospedali tedeschi, maturando così il diritto ad una piccola pensione, che a partire da questo mese di novembre mi sarà corrisposta dall’Ente Previdenziale Tedesco, la DeutscheRentenversicherung di Berlino.

Già nell’aprile del 2013 mi era stata inviata da Berlino la comunicazione che con il 14/10/2019 avrei maturato il diritto alla pensione, il cui ammontare era riportato in modo indicativo nella comunicazione stessa.

In data 08/04/2019 ho ricevuto una nuova comunicazione, con la quale mi si sollecitava a procedere da parte mia ad una richiesta formale di pensione; poiché alla domanda di pensione tedesca avrei dovuto allegare anche la domanda di pensione italiana, ho aspettato che maturassero i termini per la pensione italiana, cosa che è avvenuta a fine giugno di quest’anno.

La DeutscheRentenversicherung, preoccupata per il ritardo della mia risposta, ha scritto una lettera di sollecito, che ho ricevuto in data 07/06/19, nella quale mi si chiedeva come mai non mi fossi ancora fatto vivo. Non appena ricevuta la lettera di sollecito ho telefonato al numero indicato nella lettera e, al secondo squillo, mi ha risposto un funzionario, al quale ho spiegato il motivo per il quale non avevo ancora inviato la domanda di pensione, il funzionario ha preso nota e mi ha detto che era tutto chiarito. Una volta presentata la domanda di pensione italiana, ho inviato anche la domanda per quella tedesca.

Qualche giorno fa ho ricevuto una comunicazione da parte delle Poste Tedesche, che mi informavano di aver ricevuto mandato da parte dell’Ente Pensionistico di versare sul mio conto corrente la pensione e mi chiedevano di controllare che le coordinate bancarie in loro possesso fossero corrette.

Non faccio il confronto con analoghi procedimenti che ho in corso in Italia, confronto che non risulterebbe lusinghiero per la burocrazia nostrana.

Volevo solo “togliermi tanto di cappello” davanti all’efficienza teutonica.

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