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Cultura

LA MATITA DI FRATTINI

SERGIO REDAELLI - 01/11/2019

 

Mezzo secolo di vita, complimenti. Gli ex studenti del liceo artistico Angelo Frattini di Varese festeggiano l’anniversario con una serata speciale, Caroliceo, che si terrà in sala Montanari venerdì 15 novembre alle 21. Ci saranno alcuni dei novanta allievi delle prime A, B e C che diventarono i pionieri di un’avventura formidabile. “Non abbiamo dimenticato quegli anni eroici trascorsi tra cavalletti e vasche di creta da modellare – spiega Anna Maria Rizzato, una delle organizzatrici che oggi è un’apprezzata attrice – Al liceo abbiamo imparato a gustare l’arte e a cercare la bellezza nella vita. È proprio la bellezza che ci stimola a qualunque età e che ci rende “pietre rotolanti” sulla strada del futuro”. Un romantico omaggio a Mick Jagger & compagni.

Guest-star della serata è il professor Silvano Colombo, che fu uno dei fondatori e il docente di storia dell’arte. Sarà sul palco per un “appello in classe”con la cantante Beatrice Binda, il musicista Simone Corti e gli ex alunni della Prima A. Scrittore, storico e critico d’arte, autore di decine di libri sul patrimonio varesino con particolare riferimento all’arte religiosa del ‘600barocco, il professore ricorda quei giorni con affetto: “Fu un parto incredibilmente facileperché c’erano le persone giuste e quando ci sono quattro o cinque teste che la pensano alla stessa maniera e sanno come fare, le cose funzionano. Queste persone erano lo scultore Angelo Frattini, suo figlio Vittore che fu il primo direttore, il professor Eros Pellini e l’onorevole Giuseppe Zamberletti. Aggregarono me perché dirigevo i Musei Civici”.

Era il 5 novembre 1969, giusto cinquant’anni fa. “L’idea della scuola era nata appena due mesi prima, in settembre – racconta il professore – Angelo Frattini, il sindaco Mario Ossola e l’assessore ai lavori pubblici Carlo Giani vennero al museo per verificare se ci fosse spazio per ospitare le tre classi. Sarebbe stato fantastico fare arte all’interno del museo, ma non era possibile. Da insegnante, in seguito, portai diverse volte i miei alunni a visitare la pinacoteca del Sei e Settecento lombardo e a fare esperienza dal vivo per ispirarsi. Sono stati anni importanti anche per me, ringrazio i ragazzi e chi ci ha consentito di vivere quella bellissima avventura”.

Gli allievi si sistemarono inizialmente in tre aule prese a prestito nella scuola media Vidoletti e dopo appena due anni, visto il successo e le crescenti richieste di iscrizione,fu necessario trasferirli nella più ampia sede in via Milano. “Fino ad allora tanti giovani che volevano studiare arte avevano dovuto sobbarcarsi scomodi viaggi a Milano e Busto Arsizio per frequentare le lezioni e optarono immediatamente per Varese. C’era un bacino di utenza da sfruttare e tutti gli insegnanti – aggiunge con bonaria ironia – erano professionisti che conoscevano bene il loro mestiere e non andavano a scuola per leggere la Gazzetta dello Sport”.

Una carriera a dir poco brillante. Oltre che docente al liceo, Silvano Colombo ha diretto a lungo la Biblioteca comunale di Varese e i Musei Civici di Villa Mirabello dal 1965 al 1989. Con lo spirito del divulgatore, facile da leggere e ricco di aneddoti, ha scritto guide d’arte e di turismo, ha raccontato Castiglione Olona, Castelseprio, il santuario e le cappelle del Sacro Monte e i segni del ‘700 a Varese, la basilica, il battistero e la torre campanaria di S. Vittore, i capolavori della provincia Liberty e gli artisti prediletti Caravaggio, Bodini, Baj e Giovanni Carnovali detto Il Piccio. Ha collaborato con Piero Chiara, Luigi Zanzi e scritto volumi che non dovrebbero mancare in ogni casa di Varese.

Numerosi artisti e uomini pubblici hanno reso omaggio nel corso degli anni all’istitutovaresino, dal ministro Pietro Bucalossiel quarto governo Moro agli artisti Innocente Salvini, Vittorio Tavernari, Marcello Morandini e Giuseppe Montanari. Tra i docenti l’architetto Alberto Ferrari insegnava disegno geometrico ed Ermanno Abbiati ornato. “Piero Chiara – aggiunge il professore – prestò al liceo la preziosa collezione di disegni del Piccio, un privilegio”. Giustamente il liceo è poi stato intitolato al cofondatore Angelo Frattini, docente di figura che insegnava agli alunni il valore della matita.

“Questo per voi non è un attrezzo qualunque – diceva agli studenti mostrando come fare la punta con il taglierino – Dalla matita dipende il vostro tratto personale e ognuno deve imparare a temperarla secondo le proprie esigenze”. Oggi l’istituto ha sede in via Valverde e già dal mese di giugno la Direzione ha promosso una serie di eventi per il 50° anniversario. La serata Caroliceo è stata ideata da Annamaria Rizzato, Silvia Sanvito, Ursula Neri e dall’intera classe Prima A che sedeva sui banchi in quel magico 1969.

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