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Cultura

TESORO D’ARTE

LUISA NEGRI - 25/10/2019

Henry Rousseau, I giocatori di football, 1908

Henry Rousseau, I giocatori di football, 1908

Milano conferma ancora una volta la sua storica, documentata vocazione a città d’arte, attraverso una prestigiosa mostra, curata da Megane Fontanella per Palazzo Reale, che propone cinquanta capolavori della collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso, provenienti dal museo Guggenheim di New York. Collocato nell’edificio capolavoro realizzato da Frank Lloyd Wright, il Solomon R. Guggenheim Foundation Museum ha festeggiato il 21 ottobre i suoi sessant’ anni di vita.

Thannhauser, collezionista ebraico tedesco -sfuggito alla persecuzione razziale riparando all’estero, infine in America- donò la sua straordinaria collezione d’ arte europea al Museo americano nel ’63, dopo la morte del suo ultimo figlio e della moglie. Il primo figlio era già morto in guerra, in Italia. La seconda moglie di Justin donerà poi ufficialmente la collezione per dar corso alla volontà del marito.

Terza città europea del tour espositivo -dopo Bilbao e Aix En Provence- ad aggiudicarsi in esclusiva la presenza di opere tra le più pregevoli dell’ arte moderna, Milano si segnala ormai da tempo come capitale italiana dell’ arte e, grazie anche al ruolo trainante svolto da Expo 2015, una tra le cinque città europee più importanti per eventi espositivi e presenze di visitatori.

Un primato che il sindaco Sala e Filippo Del Corno, assessore alla cultura, sottolineano e rivendicano, a ragione, con orgoglio.

La mostra, sostenuta dalla città di Milano, da Palazzo Reale, fondazione Guggenheim e MondoMostre Skira- da anni indiscusso protagonista di eventi internazionali di primo piano- offre diversi piani di lettura, seguendo un cammino d’arte proiettato in un milieu storico e culturale a 360 gradi che ha il suo epicentro nella capitale francese: dove le diverse arti si danno la mano, accompagnandosi e confrontandosi tra loro in un dialogo vivacissimo e serrato, ricco di spunti, di ragionate contrapposizioni, ma anche di armoniosi rispecchiamenti.

Un mondo che conosciamo coi paesaggi, e gli interni privati di saloni, caffè e boudoir, o gli spazi cittadini della Ville Lumière dedicati al passeggio e agli svaghi all’ aperto, affollati dai tanti protagonisti: pittori, scultori e musicisti, scrittori e poeti, ballerine, mecenati, collezionisti e dame influenti, spesso in stretto contatto tra loro.

Nelle opere esposte scorrono, se si sa ascoltare, anche le musiche dei contemporanei, come Stravinsky, Dvorak, Debussy.

Seguire la rassegna significa anche e soprattutto inquadrare i fondamentali passaggi che hanno condotto dai prodromi dell’arte moderna all’ astrattismo. Tra i protagonisti ecco Renoir, ecco l’innovativo Manet, e ancora l’oggi amatissimo Monet, a suo tempo discusso capostipite dell’impressionismo. Ecco Degas, con le sue sculture di donna. Ecco Cézanne -fine precursore del cubismo- e, Van Gogh, unico e inavvicinabile, ecco il binomio Braque e Picasso. Picasso è il grandissimo amico di Justin e l’artista che decide di passare dall’arte delle accademie a quella di una recuperata innocenza inventiva, individuata in Cézanne e soprattutto in Henry Rousseau.

L’emozione procurata dalla mostra ė grande: sfilano le due importanti donne ritratte da Manet, in raffinati abiti blu. Uno si rivela in tutta la sua bellezza cromatica e descrittiva, dopo un importante restauro.

Incantano le nature morte, i paesaggi, il famoso Bibemus dello stesso Cézanne. Abbaglia, di una luce inimmaginabile, la luminosa Sala di Van Gogh, con lo splendida visione delle Montagne a Saint-Rémy, l’ incantevole Paesaggio innevato e il sorprendente Viaduc, piccola ma preziosissima opera, per la cura minuziosa di un lavoro che pare possedere la finezza del cesello e segna un momento particolare dell’ arte di Van Gogh. Lo splendido, grandioso “Montagna blu” di Kandinsky, racconta a sua volta grandi momenti della storia dell’Arte.

Diverte e riluce l’ironico e ‘ingenuo’ Rousseau che è stato scelto come immagine della mostra, coi baffuti, multicolori Giocatori di football (1908) in primo piano -le loro silhouette in sovrapposizione sul fogliame che ha la pazienza e la luminosità dorata di un mosaico. E sono tutti da vedere i tredici Picasso, tra cui l’opera L’aragosta e il gatto ( con affettuosa dedica) donata dall’ artista all’ amico Justin come regalo di nozze. Ma sono in mostra anche Robert Delaunay, Paul Klee, Henri Matisse e altri grandi come Franz Marc con la sua leggiadra “Mucca Gialla”( 1911).

In concomitanza alla mostra milanese si tiene a Venezia una rassegna che ricorda i settant’anni del Guggenheim a palazzo Venier dei Leoni e i quarant’anni dalla morte di Peggy. L’ormai storico Museo ospita a sua volta l’arte americana e europea, frutto di un collezionismo ispirato, del quale le famiglie Guggenheim e Thannhauser furono entrambe protagoniste e sodali.

Lo dimostrano anche foto e documenti in mostra a Milano, a illustrare momenti di intensa amicizia, di svago e lavoro, vissuti tra loro spesso in stretto contatto.

Le firme negli album degli amici ospiti -in primo piano anche quella di Peggy- testimoniano ai visitatori le frequenti visite a casa Thannhauser, questa volta nella residenza di New York, la città che aveva accolto e salvato la famiglia del collezionista dalla persecuzione hitleriana. Anche, e particolarmente quella abbattutasi sull’ ‘arte degenerata’.

La collezione andò poi a riempire uno spazio necessario, ma ancora mancante, nel museo Guggenheim: proprio quello dell’arte moderna europea, con le opere di alcuni dei suoi più grandi protagonisti.

Il ritorno temporaneo in Europa, nelle tre città espostive nominate, è a sua volta un dono grande. Anche per noi, perché avviene vicino a casa nostra.

E la città di Varese a sua volta accoglie, come sappiamo bene, importanti opere di arte americana collezionate da Giuseppe Panza, entrate nel circuito della fondazione Guggenheim.

Un buon motivo per i visitatori del capoluogo per fare un salto anche qui, dove sono ora in mostra, accanto alla collezione perenne di Villa Panza, i lavori di Sean Scully. Fatto importante, che segna un ulteriore aggancio al capoluogo, in una virtuosa, e premiante, circolarità della cultura.

Guggenheim La collezione Thannhauser
da Van Gogh a Picasso
Palazzo Reale Milano
17 ottobre 2019 -1 marzo 2020
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30
giovedì e sabato: 9.30-22.30
www.mostraguggenheimmilano.it
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