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Cultura

LEGGEREZZA E PROFONDITÀ

LUISA NEGRI - 18/10/2019

mostraCon la tecnica degli smalti e degli acrilici, ma anche con la grafica, Franca D’Alfonso prosegue nel viaggio degli “Paesaggi immaginari” che scandiscono le sue oniriche peregrinazioni tra colori e visioni. E si presenta a chi la segue con una serie di opere, esposte a Varese in Sala Veratti per la curatela di Lorenzo Mortara fino al 27 ottobre.

Dove si rivela sempre più come a governare il timone del suo andare sia la leggerezza, non solo del pennello che scorre sulla carta o sulla tela, ma soprattutto della narrazione d’insieme.

La limpida ricerca cromatica e formale di Franca trascina con sé, come un chiaro fiume che avanza con passo di lirismo e saggezza, grumi di sogni e di vita, rimpianti di mondi trascorsi, ma anche squarci di giorni a venire.

È stata la sapiente presentazione di Ettore Ceriani a illustrare il lavoro della D’Alfonso. Mentre il brillante intervento di Silvio Raffo, poeta, scrittore e traduttore noto, ha puntato a raffrontare le opere dell’artista con poesie di Maria Luisa Spaziani, di Diego Valeri, di Tito Marrone, sottolineando dell’arte di Franca proprio la leggerezza, intesa però nel senso dell’impegno, quello della calviniana levità. Insomma, quel valore aggiunto che si trova invece proprio “là dove si nasconde la profondità”.

Raffo ha spiegato di essersi più volte rivolto ai suoi allievi chiedendo loro di illustrare con disegni i lavori di alcuni poeti, perché il legame tra disegno e poesia, come del resto quello tra poesia e musica, rappresenta qualcosa di inscindibile, essendoci tra loro un nesso comune che le rende armonicamente complementari. Concordando con Leonardo, aggiungiamo noi, per il quale “la pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca”.

Chi conosce almeno un poco le opere di Franca, conosce anche i suoi luoghi costruiti su geometrie dal delicato colorismo, giocate nei toni preferiti dei mauve, del bluette, del celeste o del verde Tiffany, con più rare ma decisive incursioni di elementi di giallo o di rosso. E sa anche come la sua mano leggera ami affidarsi, come la barchetta di Tito Marrone che “si è messa sopra un riga nera: sotto si legge Calma”, a più sereni contrasti di onde marine, di paesaggi che raccontano mondi dove l’anima amerebbe riposare e abitare, non foss’altro che per quell’impalpabile sentimento di freschezza e speranza, di attesa che non sarà smentita.

Giunta a Varese dall’Abruzzo, nel ’74, l’artista vive e lavora qui da anni, svolgendo la sua attività di insegnante presso il Liceo Classico Cairoli di Varese. Ma la passione, lo studio e la ricerca d’artista dura da sempre. È membro dell’Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese, associazione ormai quarantennale, capitanata negli ultimi quindici anni da Marcello Morandini e ora affidata alla presidenza di Nicoletta Romano- che vanta molti artisti varesini di ieri e di oggi di notorietà internazionale. Si annuncia intanto di loro una mostra presso il Castello di Masnago, tra novembre e gennaio, con una cinquantina di opere in dimensione 40X40, in concomitanza con la pubblicazione di un importante catalogo che racconta l’intera storia dell’ Associazione.

Accanto a D’Alfonso esporranno dunque altri bravi artisti, che certo già conosciamo, ma che sarà importante rivedere.

Fino al 27 ottobre, Sala Veratti
Franca d’Alfonso
Paesaggi immaginari
Dal martedì al sabato 14.00 – 19.00

Sabato e domenica 10.00 -12.30 /15.00-19.00

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