Si torna a parlare dell’elettrodotto che dovrebbe collegare la Svizzera e l’Italia, dalla Valle Formazza alle porte di Milano, passando per il Verbano e l’alto Vergante.
Gli ambientalisti dell’Associazione “Salviamo il Paesaggio Valdossola” temono che un nuovo elettrodotto possa deturpare le valli ossolane dopo che era stato reso inerme un progetto simile. A renderli ancora più sospettosi c’è il fatto che si è svolta una prima riunione in Prefettura a Verbania a porte chiuse, lo scorso 2 agosto, e una seconda riunione più avanti, sempre riservata, tra Terna e i sindaci delle Valli Antigorio e Formazza.
Amici della Terra Varese ha preso per la seconda volta a cuore la questione e, volendo supportare l’Associazione “salviamo il Paesaggio Valdossola” e non ritenendo giusta la segretezza delle riunioni, ha scritto al Prefetto del VCO.
A lui ho fatto presente, come Presidente dell’Associazione varesina, due questioni della massima rilevanza: la prima è che lo Stato deve avere il compito di tutelare il paesaggio, soprattutto attraverso i suoi funzionari, la seconda è che coloro che sono interessati al territorio debbano poter partecipare a tutte le discussioni che precedono l’attuazione di un progetto come questo che potenzialmente può arrecare una ferita all’alto valore dell’area. Non può essere tollerata la non applicazione del Testo unico per l’ambiente (articolo 3 comma 3 e compra 4) e della Convenzione di Aarhus come applicata in Italia con legge di adesione.
Ho chiesto poi di far presente ai sindaci che la posizione dell’Associazione che è quella di far convocare una nuova riunione con la presenza di tutti gli interessati (tra cui le poche associazioni ambientaliste iscritte presso il registro provinciale delle associazioni di volontariato). Il Prefetto mi ha risposto in brevissimo tempo scrivendo che “Nel riscontrare la vostra nota di pari oggetto, si rappresenta che, per quanto concerne la riunione del 2 agosto u.s., questo Ufficio si è limitato ad offrire la disponibilità di una sala per un incontro richiesto da Terna S.p.A. con i Sindaci interessati. Si informa, altresì, che le successive riunioni non hanno visto — parimenti — il coinvolgimento di questo Ufficio né per i profili organizzativi, ne’di partecipazione”.
Ho risposto che egli non possa dare ad altri la responsabilità di una questione di un possibile rilevante inquinamento, ma che debba prendere le sue responsabilità in proposito essendo rappresentante dello Stato sul territorio.
Sarebbe pertanto importante che, in considerazione della normativa vigente in Italia e in Europa a tutela del paesaggio, il Prefetto convochi una nuova riunione con la presenza sia dei sindaci dei comuni interessati, dei cittadini e della Società Terna e tenga comunque e sempre un ruolo attivo (conforme principalmente alla Costituzione) per la tutela del territorio.
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