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In Confidenza

A SERVIZIO DEL REGNO

Don ERMINIO VILLA - 18/10/2019

seguireAd un uomo sedotto dalla sua vita e dalle sue parole, Gesù propone di seguirlo. Pronto ad abbandonare tutto per unirsi a quelli che accompagnano il Maestro, costui chiede un rinvio, perché avvertito della morte di suo padre: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. È una cosa logica: l’amore filiale esige una scelta del genere. Ma la risposta di Gesù va in tutt’altra direzione: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”.

Come può Gesù imporre una cosa simile ad un figlio che intende “rispettare il padre e la madre”, come vuole la legge giudaica? Gesù non predica affatto il disprezzo dei genitori. Ma annuncia la buona notizia: “Il Regno di Dio è vicino”. È solo questo Regno che importa ormai, e importa anche più del bene prezioso che è l’amore di un figlio per suo padre. “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti” diventa allora un modo per esprimere questa convinzione: non è più il tempo di occuparsi dei morti, perché Dio viene ad offrire una vita nuova. Con parole forti Gesù annuncia a quest’uomo che lo vuole seguire che il Regno di Dio viene a spazzar via la morte. Essere suoi discepoli significa scegliere la vita e non la morte.

Dopo la Pasqua, dopo che Dio ha risuscitato Gesù dai morti, i discepoli si sono ricordati di queste parole del loro Signore. Capiscono che Cristo risorto vive ormai una nuova vita presso Dio e che tutti gli uomini sono chiamati a condividere la stessa vita. Questa notizia dev’essere conosciuta dal mondo intero, perché tutti si affrettino ad accogliere la manifestazione definitiva del Regno vivendo le beatitudini.

Nel corso dei secoli, anche in mezzo a comunità cristiane che hanno smarrito la vivacità dell’annuncio, queste parole di Cristo continuano a ricordare che nulla deve distogliere i discepoli dal Regno di Dio. Tutti devono annunciare e vivere questa buona novella; non hanno scuse per ritardare il loro impegno a servizio del Regno.

I Vangeli hanno conservato questa parola di Gesù malgrado la sua durezza, perché continui a squillare come una tromba che tutti risveglia. Oggi la parola di Gesù ci invita a riflettere sulla nostra vita. Qual è la qualità del nostro impegno per il Regno? Quali scuse, senz’altro nobili, siamo pronti a tirar fuori per ritardare questo impegno? Dobbiamo agire, non c’è un minuto da perdere per annunciare e vivere la Buona Novella. C’è ancora tanto da fare per togliere le lacrime dalla nostra terra. La nostra preghiera dovrebbe farsi impazienza…

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