Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

POVERI EROI PER CASO

ALFIO FRANCO VINCI - 11/10/2019

Trieste, commozione per i poliziotti uccisi

Trieste, commozione per i poliziotti uccisi

Poche settimane fa un carabiniere ucciso con una serie infinita di coltellate mentre effettua un fermo a Roma; adesso due poliziotti uccisi, con le loro stesse armi dentro la questura di Trieste, dopo aver arrestato due soggetti regolari di origine dominicana. Per tutti doverose condoglianze delle autorità, dolore delle famiglie, esecrazioni della società civile; fiumi di inchiostro sui giornali e ore di trasmissioni, approfondimenti e talk show in tutte le televisioni.

Analisi sulle possibili cause, ma sempre tutti concordi su una cosa: “Sono eroi”, e mal gliene incolga a chi dice il contrario; epperò altrettanto concordi sono tutti i dizionari nel dare la definizione di eroe: “L’eroe, nell’era moderna, è colui che compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di se stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune”.

Orbene, per quanto mi sforzi di trovare nell’andare in servizio disarmato o nel farsi disarmare nell’accompagnare in bagno un fermato, un atto consapevole di coraggio portato al limite del possibile sacrificio di se stesso, tale da configurare l’eroismo, proprio non ci riesco. Questi sfortunati operatori di polizia sono due volte vittime; la prima e più evidente, di chi li ha uccisi; la seconda, invisibile, più subdola, ma altrettanto devastante, perché agisce giorno per giorno, in ogni azione e circostanza, è il lassismo, il pressappochismo e quindi l’incoscienza di chi consente i comportamenti che hanno portato agli ultimi lutti, e la “comodità apparente “ del lavorare senza ricordarsi che avere una divisa ti fa diverso dagli altri.

Piango di dolore per questi uomini, questi nostri fratelli strappati alla vita. Ma piango di rabbia nella consapevolezza che, con miglior addestramento, più rigida disciplina, più osservanza dei regolamenti teoricamente perfetti, di fatto rispolverati a” fatto avvenuto “, meno equipaggiamenti obsoleti, controllo delle dotazioni a turno montante, potremmo piangere molto meno, e potremmo dover ricorrere molto meno a cercare eroi là dove l’eroismo non c’è.

Adesso inizia la ridda di notizie che, comunque, lasciano sbigottiti: la fondina da cui è stata estratta l’arma di ordinanza era un vecchio modello non più in uso e sostituito con uno più affidabile; Il fermato era pratico del maneggio e dell’uso di armi da fuoco.

Non si sa se il soggetto fosse o meno ammanettato. Insomma il solito andirivieni di informazioni che sembrano orientate più a rafforzare la tesi dell’eroismo piuttosto che a fare chiarezza subito e bene.

Ricordiamoci, come scriveva Brecht, “Sventurato il popolo che ha bisogno di eroi”, e noi sventure ne abbiamo da vendere.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login