Che sia pignolo, anzi un Gran Pignolo, lo sappiamo da quando Giuliano Ferrara ospitava nelle pagine del Foglio i suoi interventi, volti a sottolineare gli errori dei colleghi giornalisti.
Cadevano tutti sotto la mannaia della sua ‘feroce’ memoria che gli consente da sempre di correggere date inesatte, di raddrizzare citazioni raffazzonate, di restituire a Cesare quel che è di Cesare.
Grande esperto di storia americana, all’America guarda con interesse soprattutto per lo spirito pratico e l’entusiasmo che anima la vita degli yankee, pronti a scendere in campo in prima persona ogni volta che ci sia una causa da portare avanti o una battaglia da vincere.
Per il Gran Pignolo ogni buona causa diventa dunque motivo di necessaria puntualizzazione e di impegno.
È per questo suo credo votato al pragmatismo che abbiamo visto Mauro della Porta Raffo scendere in strada, dopo le dimissioni di Salvini, per stimolare i varesini con un curioso sondaggio tra i passanti. In distinti barattoli di vetro, collocati sul corso Matteotti, dava l’opportunità a chi lo desiderasse di esprimere la propria opinione: per dire se si preferiva andare alle urne, o ripetere l’alleanza Cinquestelle-Lega, oppure si riteneva più utile un accordo tra i primi e il Pd, o invece altro (governo balneare, di transizione, del Presidente eccetera). Bastava mettere un chicco di mais nell’uno piuttosto che nell’altro barattolo. Un sondaggio – sul modello del “corn poll” statunitense- alquanto curioso, divertente.
Sicuramente un modo molto spiccio, democratico e americano, per farsi un’idea degli umori degli elettori, ma anche per avvicinare la gente alla partecipazione politica.
Ma un altro motivo per scendere in strada, della Porta Raffo lo ha trovato da tempo: andare a sostenere, con la parola e un piccolo aiuto finanziario personale, la causa dell’amico Manuele Mariani, un giovane di spirito, attento alla città, che dal 2000 si dedica a ripulire gli angoli ‘dimenticati’ di Varese.
Ad esempio i portici di Corso Moro davanti al palazzo dell’INPS, da troppo tempo abbandonati all’incuria e al sudiciume di chi fuma, beve, butta carte sporche, cicche di sigarette e gomme da masticare e tanto altro di peggio. Stanco dello stato di trascuratezza da parte della proprietà del palazzo, della mancanza di rispetto di chi si diverte a lordare la città, stufo di vedere simile spettacolo, della Porta Raffo ha deciso di sostenere e pubblicizzare, chiamando i giornalisti a testimoniare, il lavoro di riordino e pulizia di Mariani. Un lavoro peraltro che ha già interessato anche Corso Matteotti e altre zone, come la piazza San Giuseppe. Qui il Gran Pignolo ha finanziato anche la messa a dimora di alcune piantine, proprio di fronte alla chiesa. Qualcuna, subito sparita in grazia della mano lesta del solito ‘furbo’, è stata già rimpiazzata.
A chi lo è andato a trovare lo scorso sabato mattina, dove ha dato appuntamento a sostenitori e simpatizzanti, proprio davanti al palazzo Inps, Mauro ha motivato la sua discesa in campo. “Perché dovremmo aspettare che ci sia dato tutto? Se ci sono carenze pubbliche possiamo darci da fare anche noi, come fanno in altri Paesi, così come dovremmo imparare a chiedere ai cittadini più rispetto e agli amministratori più attenzione e regole ove possibile più drastiche. I cani per esempio non dovrebbero entrare nelle vie e lordare impunemente marciapiedi, portici, colonne e via dicendo. E se si tratta di animali di grossa taglia dovrebbero comunque avere anche una museruola, per attenzione verso i bambini ”.
Aggiungiamo noi che in alcune località dove si è pensato di proteggere un’intera collettività, non solo i cani, questi non sono dappertutto. Molveno, felice e pulitissimo paese del Trentino affacciato su di un incantevole specchio di lago, pullula di cartelli pubblici, imposti dall’ amministrazione locale, che stabilisce spazi riservati ai cani e spazi assolutamente interdetti all’amico dell’uomo.
Una soluzione che dovrebbe essere presa in considerazione un po’ ovunque, vista la crescente mancanza di attenzione di molti possessori di cani.
Il fetore e lo sporco causato dal passaggio degli animali dilagano ovunque nel nostro Paese, indicibili situazioni e spettacoli potrebbero essere evitati se i proprietari dei cani fossero persone civili come conviene. E tali dovrebbero essere anche i fumatori, e i decoratori di muri altrui, e tutti quelli, anche i sempre più giovani bevitori di birra, che transitano e si fanno i fatti propri, a scapito degli altri.
Vorremmo tornare ad essere-a Varese come in altre città e paesi- un po’più ‘svizzeri, così ci rappresentavano una volta.
Nel senso che piacerebbe a molti- gli educati, diciamolo pure- vivere in città più linde e accudite, dove si abbia il piacere di uscire di casa senza paura di dover mettere alla prova, per la cattiva educazione di troppi, vista, udito e olfatto e quella santa pazienza che ci manca sempre più.
Ciascuno di noi dovrebbe anche imparare ad avere il coraggio, come fa il nostro Gran Pignolo, di dire quel che pensa e magari dare una mano, anche in senso lato, mettendo, come il giovane Mariani, i propri mezzi a disposizione.
Noi abbiamo usato i nostri. Speriamo che altri lo facciano.
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