(S) Che cosa saranno mai le fughe in avanti? Io conosco solo quelle ciclistiche, di fughe in avanti. E sono piuttosto ‘assalti’ coraggiosi: si esce dal gruppo, dal comodo, dal conformismo, dal gregariato, per tentare la fortuna o per imporre una supremazia. La fuga, di solito, è conseguenza di una debolezza, di una sconfitta, di una vigliaccheria di fronte a un pericolo da cui ci si allontana.
(C) ‘Fuga in avanti’ dunque, ciclismo escluso, si presenta con una connotazione negativa: un’ irragionevole accelerazione del proprio giudizio e delle proprie azioni, una furbizia volta più a mascherare una debolezza che ad anticipare un risultato atteso. Qualcosa di più pericoloso di un’impazienza.
(O)Facciamo qualche esempio?
(S) Capisco dove volete arrivare: alla politica italiana; tutta una gara di fughe in avanti: capitani principali Salvini e Renzi. Spremuti i gregari, la crisi è arrivata ben prima del traguardo. Poi arriva il ministro Fioramonti, con le merendine e l’ipotesi di togliere il crocifisso dalle scuole, i cento euro al mese a tutti gli insegnanti, mentre i precari restano tali, gli studenti sprofondano nell’ignoranza, i concorsi non si fanno, i presidi devono occuparsi di istituti ‘onnicomprensivi’ anche con 1700 alunni di tutti i gradi di scuola. Ma il più bel ritorno sulla scena è stato quello di Letta, che anticipa di un centesimo di secondo l’idea di molti altri innovatori di dare il diritto di voto a partire dai sedicenni.
(O) Se vediamo l’impatto mediatico di Greta, non la giudicherei un’idea peregrina, anzi, al contrario, troppo scontata.
(S) Ma perché e per chi? Per aumentare l’incompetenza? Per premiare il voto d’impulso? Qualcuno si è innamorato di Greta? O banalmente pensano che i sedicenni voteranno per il primo che offre loro questa possibilità? Proprio ieri sono passato davanti a una scuola superiore all’ora di uscita e ho visto il solito assalto di SUV parcheggiati in seconda fila e lo sciame di motorini truccati sgommare a tutto gas tra frastuono e odoracci. Erano gli stessi ragazzi che avevano partecipato alla manifestazione ambientalista pochi giorni prima?
(C) Se guardiamo la faccenda con calma, farei qualche osservazione più puntuale. La prima e più importante è che non ritengo ragionevole intervenire ad ogni piè sospinto, ovviamente per calcoli opportunistici, sulle leggi elettorali. Quindi comincerei a mettere questa proposta insieme alle opposte tendenze verso il proporzionale puro e verso il maggioritario pesante. La stessa riduzione del numero dei parlamentari non è così neutra come appare a prima vista, rende più difficile la presenza dei partiti minori. Il secondo dubbio è questo: si dà il diritto di voto indipendentemente dall’abbassamento della ‘maggiore età’ o si vuole dare piena capacità giuridica ai sedicenni? Non mi pare una scelta da prendere a cuor leggero.
(S) E per passare a cose veramente importanti, perché non parlare della questione del suicidio assistito? È il Parlamento in ritardo o la Corte Costituzionale che è andata in fuga? Dando credito al ‘Corriere della Sera’ la decisione sarebbe stata presa all’unanimità, quindi anche con il voto dei giudici di formazione cattolica. Ma quello che mi preoccupa, in questo momento, non è tanto il merito della sentenza, di cui dovremo leggere le motivazioni, ma questo ripetuto scavalcamento delle competenze del Parlamento, invitato, meglio: pressato a legiferare nel senso indicato dalla Corte.
(C) La fughe in generale, avanti o indietro, portano solo divisioni. Ma pare che dobbiamo adattarci non al cambiamento d’epoca, come suggerì il Papa tempo fa, ma al cambiamento continuo. Siamo tornati ad Eraclito. Diceva che tutto cambia, ma anche che il fondamento della realtà è POLEMOS, la guerra.
(S) Ma come si fa a non creare divisioni? Persino il Papa può rischiare di crearle, se prende decisioni che possono sembrare non sufficientemente meditate e condivise. Avevamo già notato che sente minacce di scismi e tuttavia sostiene di non temerli.
(O) Per fortuna la Chiesa ha una struttura dogmatica che non tiene conto dei sondaggi d’opinione, che spesso, oltre a dare rilievo al cambiamento, ne diventano il motore. Altrimenti succederebbe che il Papa licenzierebbe i cardinali come le società di calcio esonerano gli allenatori.
(S) Ah,ah! Che ne facciamo di questo Giampaolo al Milan? Non sarebbe il caso di dargli, perlomeno, un po’ più di tempo? O non sarebbero da mettere in discussione i suoi superiori diretti, Maldini e Boban, cquesti giocatori gli hanno dato?
(O) Diamo tempo anche a loro, consigliando tuttavia a Boban di pregare suo figlio di non impicciarsi a ‘licenziare’ l’allenatore via social. Tuttavia qualche consiglio, alla luce dell’esperienza degli ultimi otto anni lo voglio dare. Primo, non cambiare allenatore troppo spesso, non fate come l’Italia con i governi. Secondo, non prendeteli dalle vecchie glorie milaniste. Tanto meno fatevi sedurre dal ‘giovane Rivera’ fresco di patentino di allenatore. Terzo, non comperate giocatori né dall’Atalanta, né dalla Juventus. Quarto, selezionate i procuratori con cui trattate. Non mi sono mai piaciute le liste di proscrizione, ma forse qualcuno andrebbe preso con le molle
(C) Mutatis mutandis, sono gli stessi consigli che darei ai nostri governanti e prima ancora ai loro elettori. Non cambiate alleanze, partito o leader troppo spesso; badate alle vostre fonti d’informazione e non delegate i vostri giudizi al ‘sentito dire’ e all’invidia sociale: le ‘curve’ della politica sono altrettanto inquinate di quelle degli stadi. Promuovete i vostri giovani, quelli che avete visto crescere nei vostri oratori, nei vostri quartieri, nelle vostre scuole, diffidando dei fenomeni di massa e dei guru che li inventano e li sostengono.
Insomma, non fuggite dalla realtà, né in avanti, né indietro.
(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti
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