Non conta il colore delle singole medaglie, ma conta il numero perché si debba parlare di vittorie. Conta il salto di qualità del nostro nuoto che è il frutto di un lavoro evidentemente perfetto e di scelte valide ed efficaci, molto più avanti di ogni fortuna con un’aspettativa superiore ad ogni attesa e con pochi successi imprevisti, ma soltanto di paziente preparazione.
Che poi siano azzurre anche le immancabili lacrime (logicissime) di sua maestà Federica è da gradino addirittura insuperabile come quello della pallanuoto, campione del mondo quale vincitrice sulla tanto temuta Spagna.
Il tutto così si delinea in un quadro d’autore che sopra ogni cosa sottolinea ancora una volta il balzo in avanti del nuoto azzurro.
Non è cosa semplice in linea generale la scoperta di nomi nuovi e, comunque, nuove prestazioni che neppure in casa nostra era poi tanto facile ravvisare così continuando le cose.
In fatto di validi giovani portatori di buone notizie il nuoto viene a fare il paio con lo sci dove soprattutto nel settore femminile (cosa del resto comune anche al nuoto) ha segnato passi avanti non indifferenti.
Sia nuoto che sci, dunque, segnalati come ottimi scopritori di giovani promesse, ma anche conferme.
Quanto al femminile uno sguardo non deve mancare anche alle ottime prove del calcio e nella pallavolo.
Insomma persiste il primato in rosa.
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