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Apologie Paradossali

SAI, LA GENTE È STRANA

COSTANTE PORTATADINO - 13/09/2019

La “resurrezione” del PD

La “resurrezione” del PD

(S) Agosto, mese di colpi di sole, in numero e gravità ben oltre le previsioni.

(C ) Non ricordo il sole di Cervia – Milano Marittima, da me frequentata fin dal 1948, come spietatamente aggressivo, eppure…

(O) Anche mese di miracoli involontari e autolesionistici, la resurrezione del PD, di d’Alema, persino di Occhetto, naturalmente di Prodi. Manca solo Rosi Bindi, alla faccia della parità di Genere. Miracoli compiuti, peraltro, non da un santo in pectore, ma da colui che Famiglia Cristiana aveva autorevolmente paragonato a Satana: vade retro Salvini.

(C ) La farina del diavolo… In realtà il miracolo principale e più inaspettato, la resurrezione del PD, si presenta solo come anticipo di una catena di prodigi che dovranno verificarsi nel giro dei prossimi mesi: il mantenimento di una quantità di promesse da far svanire nella nebbia del ricordo quelle elettorali di tutti i partiti messi insieme, nonché quelle del famoso contratto che a qualcuno appariva già come il libro dei sogni e che al confronto appare miserello. Nel Conte–bis c’è proprio tutto il desiderabile di un nuovo ‘populismo mite’, manca invece qualcosa di più importante perché controverso, ad esempio: chiarezza sulla fine-vita, niente su libertà di educazione, molto statalismo e niente sussidiarietà.

(S) Ma la cosa più strana non è l’alleanza in se stessa tra M5S e PD, insultato fino al giorno prima come il ‘partito di Bibbiano’?

(C ) Questo non è un miracolo, le polemiche politiche sono ‘solo canzonette’, nel senso etimologico, di canzonature, non pretese di verità.

(O) Come canzonetta, mi viene in mente Mia Martini che cantava: “Sai, la gente è strana, prima si odia poi si ama” e pensavo: è vero il contrario, prima si ama poi si odia, come dimostrano tutti i delitti di gelosia. Quello che succede qui è paradossale, l’odio à diventato (quasi) amore, il disprezzo stima, l’avversione progetto comune. Ciò mi piace, non è un miracolo ma è una bella fantasia. Di Maio stesso ne è rimasto stupito.

(S) Ma voi avete capito chi dei due è cambiato? Nemmeno l’opposizione ce lo ha saputo indicare. Si è adagiata pigramente sulla metafora stantia del ‘governo delle poltrone’, come se volerne acquisire di nuove non fosse lo stesso sentimento di non voler perdere le vecchie. Basterà sostituire la parola chiave: rancore con mitezza? E il ritorno al sistema elettorale proporzionale può essere un antidoto allo scivolamento verso i ‘pieni poteri’, comunque conseguiti, o potrebbe accentuare il senso di ingovernabilità?

(C ) I sistemi elettorali sono i più bel rebus della democrazia. Il primo paradosso: più sono equi, meno funzionano. Più rispecchiano le varie tendenze dell’elettorato, più frammentano la composizione del parlamento e quindi rendono instabili i governi. Il PD nacque, secondo Veltroni, con ‘vocazione maggioritaria’. Oggi deve adattarsi ad un’alleanza imprevista e con ogni probabilità proverà a consolidarla nelle elezioni regionali prossime. Con un rischio notevole: confrontarsi con un elettorato di centro-destra più allenato ad un’alleanza tipica del maggioritario e certamente più compatibile. Le elezioni in Emilia-Romagna saranno banco di prova della tenuta del governo, soprattutto del suo futuro sviluppo in termini di modifiche costituzionali.

(O) Queste sono veramente indispensabili, non solo palliative, come la riduzione del numero dei parlamentari; ma quale progetto potrebbe raggiungere il quorum, per evitare il referendum? Sarebbe necessaria l’adesione dell’opposizione; chi può sognarsela? Mi viene il dubbio che noi elettori abbiamo fatto male a bocciare il ‘referendum costituzionale Renzi” solo per negargli un successo che lo avrebbe consolidato al governo.

(C ) Stai … sereno. Io non sono pentito della scelta contraria. Era un pasticcio pieno di contraddizioni. Certo io, come tanti, non avevo immaginato che la sconfitta di Renzi al referendum avrebbe aperto la porta al ritorno della ‘ditta’, alla logica del partito egemone della propria area culturale-politica. Il simbolo di questa egemonia, cui tutto verrà sacrificato, è il Quirinale. Questa è la vera posta messa in gioco dalla crisi aperta da Salvini.

(O) Dici sul serio? Non vedo che il Presidente abbia questi grandi poteri. Infatti la vera riforma costituzionale, che sogno da tanto tempo, è il semipresidenzialismo, alla francese.

(C ) questo è un tema troppo impegnativo per trattarlo in un articoletto leggero, consuntivo dei colpi di sole agostani. Tra i quali vale la pena di ricordare quello di Boris Johnson, (la chiusura del Parlamento), da far invidia ai nostrani, nonostante il sole delle scogliere di Dover sia più leggero di quello del Papeete. Però val la pena di notare che la stupita e generale esecrazione per questo provvedimento, si è tramutata in un aumento dei consensi elettorali per il suo autore. Ne trarrei l’insegnamento di non essere troppo sicuro che gli elettori ragionino, anche da noi, come i benpensanti. Sai, “la gente è strana”, ovvero “ma che politica e cultura … non mettetemi alle strette, sono solo canzonette”…

(S) Sebastiano Conformi (C ) Costante (O) Onirio Desti

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