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Apologie Paradossali

IL NUOVO BATTESIMO

COSTANTE PORTATADINO - 19/07/2019

strasburgo(O) Vogliamo prendere in considerazione la ‘Nuova Europa’ nata dalla votazione che elegge Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione, in pratica il governo della UE?

(S) E’ una vecchia, vecchissima Europa, la cui nascita travagliata avrà come sola conseguenza immediata l’acuirsi delle tensioni tra Lega e M5S, quindi una ulteriore emarginazione dell’Italia nel già insignificante governo europeo (se così si può chiamare questo debole organismo).

(C) Da parte mia non ho nessuna voglia di occuparmi di un argomento tanto controverso. Ancora una volta politici e giornalisti ci raccontano tutto e il contrario di tutto. Per me la Nuova Europa, vista la sua principale crisi, quella demografica, è meglio rappresentata dalle mie due nipotine, una di tre mesi e l’altra di venti giorni, figlie delle mie figlie, che mi prendono non solo tutto l’affetto e la speranza di un futuro migliore, ma pure la concentrazione e il tempo di scrivere. Lascio a voi questa incombenza.

(O) Mi congratulo sinceramente e posso anche concordare sul giudizio che l’unica speranza di resistenza per l’Europa siano i giovani che hanno una tale certezza sul valore e sul senso della vita da volerla vivere nella dimensione della fecondità familiare. Mi ha fatto tristezza, invece, la fine di Camilleri: i cori laudativi in singolare contrasto con un finale che appare rinunciare alla speranza. Dico ‘appare’ perché non voglio giudicare la persona, nemmeno nelle due affermazioni più forti, l’aver evocato l’eutanasia e la sepoltura acattolica. Non giudico, mi dispiace e basta.

(S) Mi associo al dispiacere, ma non posso passare sotto silenzio la singolare coincidenza della sua scomparsa con la prima operazione antimafia ‘transoceanica’, prima da tanto tempo. La Sicilia ‘vera’ è una realtà molto più dura di quella descritta con il volto rassicurante di Montalbano; i suoi delitti, i suoi guai veri non si risolvono così facilmente.

(O) Allora qual è la vera Sicilia? Quella di Verga o di Pirandello, del Gattopardo o di Sciascia? Di Falcone e Borsellino o di Riina, Provenzano e Buscetta?

(S) Forse di nessuno. Forse è un mondo a sé. Forse aveva ragione quello storico (Pirenne, credo) che faceva iniziare il medioevo dalla conquista araba della Sicilia. Da allora non è più stata Europa. Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni, Garibaldini, Piemontesi, Americani, Democristiani l’hanno conquistata ma non dominata, non l’hanno capita e quindi non l’hanno potuta cambiare.

(O) E chi la potrebbe capire? E come si fa?

(S) Certo che non lo so! Se lo sapessi sarei un fenomeno. Ma la Sicilia mi serve come metafora dei rapporti con l’Europa intera. Non solo la Sicilia, ma tante parti dell’Europa non sono europee, alcune forse non lo sono mai state, altre faticano ancora a ritornare tali, dopo anni di soffocante dominazione sovietica: bada che ‘sovietica’ significa due cose diverse ma ugualmente soffocanti, ideologia comunista e imperialismo russo; ambedue hanno lasciato tracce, sia di rifiuto, sia di nostalgia. Quindi i problemi europei diventeranno giganteschi, se non saranno affrontati con competenza e lungimiranza. Ci sono tante potenziali Sicilie, sparse per l’Europa, non necessariamente di marca sovranista, ma troppo distanti dagli standard mentali più che economici di quel mondo privilegiato dalla natura e dalla storia che ruota sull’asse Bruxelles/Francoforte.

(O) L’Italia rischia di diventare per l’Europa quello che la Sicilia è stata per l’Italia?

(S) Certamente quello italiano non sarà l’unico problema, così come ormai non lo è la sola Sicilia per l’Italia. Alcune realtà si sentono corpi estranei e temono la marginalizzazione, altre, soprattutto in Europa, temono di subire una pressione ideologica prima che antropica e reagiscono chiudendosi. Il rimedio non è l’imposizione di una ideologia, permettetemi di chiamarla così, a-nazionalistica, stimando che l’internazionalismo sia ben altra cosa (infatti è inter-nazionalismo, un collegamento tra nazioni che non si annullano), non è nemmeno una politica di coesione basata su regole ed economie uniformi, tanto meno sulla cultura del relativismo morale dei ‘nuovi diritti’ allevati dall’individualismo nichilistico.

(O) Hai fatto un quadro terrorizzante. Tuttavia il Parlamento ha trovato abbastanza facilmente la maggioranza per eleggere alla sua Presidenza un italiano ben esperto d’Europa, ha trovato, sia pure faticosamente, una maggioranza per indicare la Presidente della Commissione ed evitare una pericolosa bocciatura.

(S) Siamo stati ad un pelo dall’incartarci in un guaio dall’esito indecifrabile. E non sono convinto che i dodici voti dei M5S, risultati decisivi, non siano frutto di un equivoco e segnalino piuttosto una rottura interna al fronte italiano, piuttosto che una conquista all’unità europea. Paradossalmente avrebbe avuto più senso l’inverso, un ‘adesione a denti stretti della Lega e un rifiuto pentastellato, idealmente più vicini a gilet-gialli e simili che all’asse Merkel-Macron. Le parole di Conte che qui conviene riportare (“ “È un inizio incoraggiante. Ma è solo l’inizio. Apprezziamo le proposte programmatiche della Presidente in direzione di un’Europa finalmente più solidale, più rispettosa dell’ambiente e più sicura rispetto ai traffici illeciti e alla migrazione illegale. Consapevole del suo ruolo come Paese fondatore Ue, l’Italia intende fare la sua parte affinché l’Europa sappia rinnovarsi e torni a mettere i cittadini al centro del suo futuro”) sembrerebbero appartenere più a Mattarella che a Di Maio o a Salvini.

(O) Se tutta questa messinscena sia destinata a scopi elettorali e solo interni lo vedremo tra poco tempo. Resta la preoccupazione di fondo per la funzionalità della Commissione e ancora di più del Consiglio europeo. La spaccatura del gruppo socialista, in particolare, non promette niente di buono. Il programma di Von der Leyen è tanto altisonante quanto poco praticabile. Penso per esempio al salario minimo europeo, che deve aver dato una bella spinta ai voti M5S: come si può realizzare quando il salario medio in Bulgaria o in Romania è un decimo di quello tedesco o francese?

(C) Vi ho ascoltato con interesse e riconosco che avete fondate ragioni di preoccupazione, che non nego nemmeno, tanto più quando vedo che coinvolgono anche l’ottimista e sognatore ad oltranza Onirio. Tuttavia guardo le mie nipotine, che domenica riceveranno insieme il battesimo nello splendido battistero di Casciago, davanti al quadro simbolico del mosaico di p. Rupnik e penso che ci sono ragioni di speranza, che la nuova Europa non ha bisogno di alchimie politiche, ma di fiducia e di persone nuove, nelle famiglie come nella vita civile. Se cosi sarà, alla fine anche la politica si adeguerà al meglio e non al peggio.

(O) Onirio Desti  (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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