Sulla vittoria di Verstappen nel Gran Premio di Austria parecchio si è discusso su come siano andate le cose. È difficile stabilirlo, certo è che anche questa volta è la quarta nell’annata che i commissari hanno dato torto alla Ferrari; qualcuno addirittura trova una certa “mollezza” di tempra che sarebbe affiorata nel dopo Marchionne rispetto a chi gli è succeduto.
Sia o non sia così è quasi certo che nel tempo, anche nel recente passato, quattro schiaffoni in fila Marchionne non se li sarebbe presi e giungendo, se del caso, a repliche di valore fuori società e magari anche con un po’ più di pugno duro all’ interno.
A parte questo non sembra potersi sottoscrivere il grande entusiasmo considerandolo tale nella lotta tra giovani, considerata in tutta gloria tra Verstappen e Leclerc.
Bene, benissimo si è detto, questa forza di gioventù venuta a presentarsi improvvisamente ora che si apprezzi il largo ai giovani, è pacifico, ma più ancora doveroso che si debba pretendere che tutto si svolga in piena correttezza. Ora che quando sul palcoscenico compare Verstappen di correttezza non è poi tanto facile parlare. Risulta che si sia impegnato in ogni gara un po’ contro tutti, muretti compresi, andando a sbattervi.
Non si sta, quindi, criticando la decisione del Gran Premio di Austria, ma mettendo lumi necessari e avallabili alle lotte giovanili. Fin quando una parte ha il nome di Verstappen, la correttezza sarà fatta soltanto di pesanti rischi.
Benissimo, dunque, avanti i giovani, ma sempre nel rispetto delle regole così spesso bistrattate proprio dall’ olandese, con uno soltanto – se vogliamo – capace di batterlo: quel grande interprete come Grosjean.
Piano dunque con l’entusiasmo altrimenti non guasterà se anche qualche vecchietto si farà avanti come – tanto per dire – Raikkonen proprio in Austria.
Salvo che non si vogliano ricordare meraviglie di un passato come quelle lasciateci in mente, quando, in un Gran Premio, Arnoux e Villeneuve ingaggiarono un duello con le loro monoposto a fianco a fianco per tutta la fase finale.
Uno a fianco all’altro sempre impostando una rotta da manuale, da campioni, con Vittoria finale di Villeneuve, ma con un pubblico delirante per entrambi.
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