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Parole

EROI QUOTIDIANI

MARGHERITA GIROMINI - 12/07/2019

Carola Rakete

Carola Rakete

Oggi mi concedo il lusso di coltivare una mia personale dose di ottimismo.

La ricavo dai rappresentanti di una nuova generazione che spesso e ingiustamente abbiamo definito “sdraiata” o irrisolta.

Si fanno avanti ragazzi e giovani che non si siedono ad aspettare, che decidono di non stare fermi, che non si arrendono.

Di loro abbiamo a lungo parlato: le Greta, i Rami, i Simone, tutti ragazzi dotati di coraggio, virtù con la quale si sono attrezzati senza il nostro aiuto.

Ultima in ordine di tempo Carola, la capitana a cui anche Padre Sorge ha riconosciuto il primato di paladina del coraggio e della volontà nella difesa dei valori irrinunciabili posti alla base della convivenza civile.

Ogni settimana qualche giornale, italiano o internazionale, riesce a scovare nuovi giovani che intervista e mette in prima pagina: sono i modelli del terzo millennio.

Al dilagare dell’indifferenza, del menefreghismo, della scortesia, delle violenze verbali e materiali, costoro, oppongono un normale ma continuativo eroismo quotidiano diventando inconsapevoli testimonial del nostro tempo.

C’è Malala, Nobel per la pace 2014: a 15 anni ha rischiato la vita, anzi, ha proprio sfiorato la morte per raccontare l’oppressione del regime dei Taliban nel suo paese, il Pakistan. Oggi, a 21 anni, lavora per garantire il diritto all’istruzione a migliaia di ragazzi nel mondo.

A me produce ancora un certo effetto vedere che i grandi della terra fanno a gara per farsi fotografare accanto a lei.

Ecco il volto di Joshua Wong, giovane coraggioso di 22 anni, da anni simbolo della Hong Kong che rivendica la propria autonomia dalla Cina. Per la sua rivolta ha scelto come emblema gli ombrelli.

Oggi è la guida incontrastata dei suoi compagni di lotta. Lotta che gli è costata il carcere e numerose condanne. Ma ad ogni arresto la sua popolarità si amplia insieme alla possibilità di rivelare al mondo l’esistenza del suo popolo in cerca della propria identità e dell’autonomia dalla Cina.

Poi c’è Marc Gasol, 34 anni, campione del mondo di basket Nba, la lega professionistica americana, che gioca con i Toronto Raptors. L’estate scorsa questo ragazzone alto più di due metri si fece trovare a bordo della Open Arms, nave della Ong Proactiva che porta soccorso ai migranti. Riuscì a salvare una donna, unica sopravvissuta dei tre naufraghi che i libici abbandonarono su una zattera alla deriva. Eppure è “solo” un ragazzo che ama aiutare gli altri, dice di lui il tecnico italiano che lo allena.

In America incontriamo la “resiliente” ventinovenne Alexandra Ocasio- Cortez, di origine portoricana ma nata nel Bronx: la più giovane deputata eletta al Congresso Usa.

È partita svantaggiata, spiega lei stessa, in quanto cresciuta in una zona dal “codice postale che avrebbe dovuto determinarne il destino” ma è riuscita a diventare il simbolo del cambiamento anti Trump con il suo progetto, il “Green New Deal”, volto a far abbandonare il carbon fossile entro 10 anni.

L’elenco potrebbe continuare (e continuerà).

Ma sentiamo questo pensiero di Vittorio Foa, un politico che percorse tutto intero il secolo scorso.

Foa non accettava l’idea della scomparsa dei valori: affermava che essi non sono collocati in un posto fisso: “bisogna cercarli ed è una fatica”.

Questi ragazzi non stanno seduti, non si arrendono al disincanto, con il loro impegno hanno scoperto il posto dove alcuni valori stanno nascosti e ce li propongono rivisitati.

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