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Ambiente

EMERGENZA CLIMA

ARTURO BORTOLUZZI - 28/06/2019

malpensa parcheggi autoQuale presidente dell’associazione Amici della Terra Varese ho inviato al sindaco di Milano Sala questa lettera aspettandomi, da parte del comune di Milano, decisioni conseguenti all’avere riconosciuto con deliberazione del Consiglio comunale lo stato di emergenza climatica.

Naturalmente non era possibile non scrivergli dell’inquinamento che grava attorno all’aeroporto di Malpensa. Come già detto dagli organi di informazione locali, si è costituita una superassociazione che ha raccolto tutte le voci contrarie a uno sviluppo dell’aeroporto incontrollato.

Sindaco del Comune di Milano

Oggetto: Emergenza climatica.

Egregio Sindaco,

ci complimentiamo con lei e con tutto il consiglio comunale di Milano per aver preso una posizione di sostegno al movimento Fridays For Future e per aver assunto una delibera che riconosce e dichiara lo stato di emergenza climatica. Dichiarazione che sarebbe giusto partecipare al ministro per l’ambiente con la richiesta di inoltrarla al parlamento europeo e ai presidenti delle nazioni del G 24. È stato prospettato un futuro molto difficile per l’intero pianeta ed è inverosimile che i governi delle nazionipiù potenti lo accettino. Gli stessi governatori non faranno nulla per impegnarsi a far si che la nazione di appartenenza quindi inquini molto meno di quanto faccia adesso. In una similare situazione di stallo è giustissimo, allora, protestare come ha fatto Milano. E far capire a tutti i membri del G 24 che tutti i milanesi vogliono avere fiducia nella politica e li chiamano a decidere.

Infatti l’IPCC ha confermato che un aumento medio della temperatura globale di almeno 1,5°C è ormai inevitabile, ma, soprattutto, che, per tenersi entro gli 1,5 °C in più sarà necessario tagliare le emissioni di C02 del 45 per cento entro il 2020.

In mancanza di azioni radicali, la temperatura media aumenterà oltre i 2 °C, portando a eventi climatici più estremi di quelli che abbiamo visto ora e cambiando il clima di intere aree geografiche, con conseguenze per milioni di persone. Mentre sembrerebbe naturale e quasi spontaneo dover assumere una posizione che assecondi quanto prevede l’IPPC, i paesi aderenti alla Cop 24 non hanno voluto raggiungere una posizione comune su quanto è da compiersi. Il fatto che il Comune di Milano lo abbia fatto, merita il nostro plauso incondizionato.

 Certamente la trasmissione come detto sopra alle nazioni del mondo, per far partecipar loro il disagio e la paura dei cittadini di Milano, è molto importante. Sarebbe ulteriormente significativo che il Comune di Milano rafforzi la propria posizione, chiedendo a tutti i comuni lombardi fare allo stesso modo. Poi analoghi provvedimenti di quelli presi da Milano andranno domandati a tutti i comuni d’Italia. Detto tutto questo, chiediamo, però, l’assunzione di interventi significativi conseguenti alla deliberazione del consiglio comunale di Milano sopra detta.

Come condivisibilmente le ha scritto Legambiente Gallarate, ci aspettiamo comportamenti e deliberazioni da parte del Comune di Milano in linea con la decisione del consiglio comunale di cui abbiamo scritto sopra. Suggeriamo, per iniziare, l’assunzione di provvedimenti per contener l’inquinamento prodotto dagli aerei che infesta, non solo i comuni vicini all’aeroporto, ma che è una minaccia per l’integrità dei valori naturalistici del parco del Ticino. Preoccupa noi anche, in considerazione del fortissimo inquinamento accertato dagli organi competenti in tutta l’area di Malpensa, il vero e proprio assalto di autovetture che avverrà in conseguenza della chiusura dell’aeroporto di Milano Linate e dello spostamento dei suoi voli in brughiera.

Confidiamo che questi comportamenti possano rientrare tra le iniziative concrete per la riduzione delle emissioni che il Consiglio comunale di Milano si è impegnato nei confronti del movimento Fridays For Future di realizzare entro sei mesi.

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