Si è sulla buona strada per raggiungere un traguardo, anzi un punto di ripartenza, molto importante per il presente e il futuro della città. I nuovi ospiti del palazzo comunale infatti hanno più considerazione per le idee, i desideri, gli slanci dei varesini che, individualmente o rappresentando gruppi di lavoro, si affacciano a vecchi e nuovi palcoscenici e pur non avendo dimensioni importanti costituiscono una base sociale e culturale di interessante peso specifico.
Grazie appunto a questa loro caratteristica ma anche e in molti casi all’adesione e allo stimolo di Palazzo Estense, spesso rappresentato dal sindaco Galimberti, stanno allargando la loro platea con grande beneficio per la comunità in termini di crescita dell’attenzione di molto di ciò che è accaduto e può accadere oggi o nel futuro.
La lettura attenta dei nostri giorni, il recupero di grandi pagine del passato anche nazionale, sono molto importanti per la formazione di una nuova Varese, di una città attiva e vivace che possa dire molo tra qualche decennio a chi la vivrà con amore.
Sono stati amore e novità indubbiamente gli squilli di tromba di Bossi e dei suoi alfieri come richiamo al passato felicemente agreste di una Varese – paese, ma poi si è sbagliato tutto lasciandoci nei panni di poveri agricoli mentre si schiudevano ampi percorsi per il popolo lombardo e i suoi pimpanti e parolai leader. Capaci pure di annichilire opposizioni che potevano contare su uomini interessanti, ma alle prese con la crisi ideologica che ancora oggi sembra essere un male incurabile per la Sinistra.
Ho pensato a questa situazione leggendo i bellissimi bilanci di operatori culturali e di associazioni che hanno regalato alla città belle iniziative, come già facevano quando erano… rari nantes, con poche disponibilità ma con traboccante e comunicativo entusiasmo.
Cito solo l’ultimo traguardo, l’affollatissima visita all’amarcord in Sala Veratti dell’immenso Leonardo da Vinci che ha scatenato di nuovo il giovanissimo entusiasmo di un’attivista impareggiabile come Fabrizia Buzio Negri.
Si fanno belle volate assieme al nuovo Palazzo nonostante abbia perso personaggi come l’assessore Cecchi e, sempre in ambito culturale, il presidente di commissione Laforgia.
Anche nella Varese del boom si andò forte nella cultura grazie ad assessori come Speroni e Caminiti, ma la giunta leghista con Fumagalli sindaco, con Armocida, grande storico della medicina e studioso di alto profilo delle vicende varesine, colse prestigiosi traguardi culturali.
Nei giorni scorsi non sono mancati elogi al Rotary per il suo intervento nella realizzazione della “zona umida” nel parco di Villa Mylius. Per quanto abbia letto io non si è ricordata l’azione, altrettanto importante, di un altro rotariano di profilo, assessore con Armocida, Vittorio Maroni. Prima della fine del mandato volle dotare la città di una grande quantità di piante. Credo sia stata una delle più intelligenti iniziative “ verdi” del Palazzo.
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