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OLANDA AL FEMMINILE

ETTORE PAGANI - 21/06/2019

La Federazione calcistica olandese ha deciso che alle componenti della nazionale femminile di calcio sia corrisposta una somma identica a quella della maschile.

Va precisato, innanzitutto, che l’ Olanda ha termini di ragionamento,usi e costumi parecchio diversi da altre Nazioni. Molta libertà, per intenderci, talora apprezzabile talaltra discutibile.

Ricordo una mia presenza ad Amsterdam di molti anni addietro durante la quale con una certa meraviglia notai che solo gli uomini si impegnavano a ballare su una pista all’aperto. Insomma con presenza di interpreti solo e esclusivamente maschile.

Tutto era considerato normale sul posto dai locali, ma con qualche meraviglia per gli stranieri, questo per una considerazione di fatto su quell’interpretazione di usi locali notevolmente diversi, almeno all’apparenza, dai nostri.

E ciò è confermato con un esempio: quanto fossero diversi gli usi olandesi (del resto anche in svariate altre situazioni) rispetto ai nostri per puntualizzare quanti e quali ostacoli si dovrebbero superare nel nostro Paese per arrivare alla parificazione economica dei due sessi nel calcio. E non per limitare la parità dei sessi (del resto anche da noi giustamente rispettate), ma per superare livelli economici ben diversi nelle due situazioni limite con finanziamento massimo calcistico.

In Italia è non soltanto diverso, quanto ben più rilevante di quello olandese, ma anche impostato in altro modo e in particolare interessato da impegni ed interessi privati in tutte le società calcistiche impegnate in un campionato molto più oneroso rispetto a quello olandese.

A parte i problemi di livello rispetto alle due categorie che ben difficilmente non potrebbero non esistere nei due diversi campionati proprio per gli impegni economici del calcio maschile rispetto a quello femminile: approderebbero di sicuro a una insuperabile barricata.

Il tutto senza limitare neppure minimamente la buona levatura e la qualità delle nostre ragazze azzurre