A Milano, chiunque trovasse una testa canuta con riflessi celesti è pregato di riportarla al legittimo proprietario che l’ha persa durante un dibattito al consiglio regionale lombardo. Il suddetto, com’è noto, soggiorna ai piani altissimi del Pirellone bis e per giunta si chiama Roberto Formigoni, di professione governatore. La notizia dello smarrimento ha scosso in particolare Stefano Zamponi, capogruppo dipietrista, che l’ha presa veramente male. Pare che non sia il primo caso, perciò chi ha sempre stimato il governatore comincia a preoccuparsi. La dimestichezza con il berlusconiano di ieri e l’antiberlusconiano di oggi – in sintesi Umberto da Gemonio – deve averlo influenzato a tal punto da mutarne il comportamento prima d’ora definito irreprensibile.
Una prova? Lo scorso novembre, davanti a Palazzo Grazioli, dimora romana del Cavaliere, di fronte a un gruppo di contestatori si è esibito in un gesto ritenuto finora patrimonio dell’umanità del leader padano. Ancora: poco più di una settimana fa è stato immortalato – riferiscono le cronache – mentre si congratulava col capogruppo dell’UDC per l’abilità con cui aveva beffato “quelli della sinistra”. Per la verità non disse beffato, usò un verbo che la decenza impedisce di riferire. E pensare che prima di salire in politica aveva insegnato nei licei classici, insomma aveva fatto l’educatore. Ora l’augurio di tutti è che, recuperato l’oggetto smarrito, il governatore possa rimettere la testa a posto.
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