Cara Varese

PANTERE GRIGIE DELLE NEWS

PIERFAUSTO VEDANI - 24/03/2012

Sono quasi una sessantina i giornalisti premiati per il mezzo secolo di professione come iscritti all’Ordine della Lombardia.

In questo bellissimo gruppo di pantere grigie tutti i nostri mass media hanno subito individuato e festeggiato cari amici come Gaspare Morgione e Ettore Pagani.

Erano i miei giorni più giovani quando mio padre in un paio di occasioni mi invitò energicamente a non frequentare l’invidia. Il richiamo fu molto secco e severo, una vera ammonizione con diffida, quando mi colse in fallo per la seconda volta: non ci sarebbe stata la terza perché papà Silvio, nato all’ombra della Grignetta e diventato in seguito scalatore di ottimo livello, aveva conservato muscoli e velocità tali da indurre l’amato primogenito a evitare meritate sberle.

Devo confessare che questa volta dal fondo dell’ ampio, stracolmo baule – meglio sarebbe dire vagone ferroviario – dei miei peccati ho visto fare capolino l’invidia, poi subito scacciata e sostituita da un più dignitoso e giustificato rammarico. Mi sarebbe infatti immensamente piaciuto essere premiato con Gaspare e Ettore, amici di una vita, tre “ottantini” compagni in quella avventura professionale di primaria importanza rappresentata dal servizio all’informazione della comunità in cui si vive.

Siamo ben diversi per carattere, cultura, sensibilità e filosofia di vita, ma ci lega una uguale, forte concezione dell’amicizia e non siamo mutati nel tempo.

Ettore è giornalista pubblicista, leggenda della Gazzetta dello Sport, scrittore di storie dello sport, redattore del settimanale La Prealpina del Lunedì, come responsabile ha dato vita nuova e successo al “Calandari” della Famiglia Bosina. Oggi Ettore è apprezzatissimo collaboratore di RMFonline.

Da sempre avvocato, da sempre esempio, come professionista ha avuto e ha la stima sincera di tutti i suoi colleghi che per anni e anni lo hanno voluto presidente del loro Ordine.

Gaspare è un finissimo umorista e pure grande cultore della satira amatissimo dai suoi più celebri colleghi e dalla legione di varesini che per anni lo hanno cercato su Prealpina, Giorno e oggi su Varesenews.it certi di trovare nelle sue battute occasioni di sorriso, di riflessione, di fiducia .

Per più di venti anni abbiamo lavorato assieme, fortissimo l’ accordo, forse un paio di piccole incomprensioni subito superate, insomma un compagno di viaggio ineguagliabile perché Morgione come giornalista per cultura, conoscenza della lingua italiana, sensibilità, è sempre stato il numero uno della Prealpina dove io ho avuto un ruolo da cronista.

Insomma a Milano mi sarebbe piaciuto esserci, invece a Dio piacendo dovrò aspettare un altro anno per esser medagliato come anziano dell’Ordine dei giornalisti.

Se per alcuni aspetti noi tre, per stretta colleganza e amicizia, possiamo richiamare l’abusato paragone dei moschettieri, allora non si può scordare il quarto, Mario Lodi, già amicissimo di Pagani molto prima dell’approdo, da lui voluto, di Morgione e Vedani alla Prealpina.

Lodi non è stato un direttore, ma il nostro fratello maggiore, galantuomo mai dimenticato da tutti coloro che, anche con il lavoro più umile, lo hanno affiancato nella gestione di un incarico delicato quale la direzione di un quotidiano.

Ai suoi giornalisti ha insegnato l’amore per la professione e per la grande comunità varesina. Ricordarlo oggi non è soltanto una gioia, è un dovere.