Come solitamente accade, verificandosi un grave problema ambientale si è in portarti a credere che il male sia lontano e che noi si sia immuni dallo stesso. Invece no. Siamo allo stesso modo inguaiati. L’inquinamento di prodotti plastici nell’ambiente è infatti il principale fattore di inquinamento di aria, suolo, fiumi, laghi ed oceani e causa del deterioramento degli habitat di fauna e flora presenti. Basta vedere le immagini per letteralmente inorridire ed essere pervasi dal bisogno di darsi a fare per sconfiggere il problema.
È emerso come frammenti di plastica siano presenti nei nostri laghi più vicini (lago di Varese, lago Maggiore e il lago Ceresio) e anche nel corpo dei pesci che vi vivono. Occorre che ognuno fin da giovane età impari a non disperdere i prodotti che si maneggiano, ma a riciclarli e a renderli fruibili per essere trasformati in altro, secondo i metodi dell’economia circolare. È così che è importante che la scuola faccia imparare un similare metodo di vita per la salvaguardia nostra e dell’ambiente che ci circonda.
Appare dunque importante l’iniziativa assunta dal vicesindaco di Tradate di distribuire ai ragazzi delle scuole elementari, una borraccia al fine di non far utilizzare da questi, bicchieri e bottigliette di plastica. Una tale proposta, che è replicabile, ritengo che possa essere strutturata in maniera più innovativa.
Come è possibile leggere su La Prealpina del 9 maggio 2019: “…Questa iniziativa vuole soprattutto sensibilizzare le nuove generazioni mettendo in primo piano l’acqua, che sul nostro territorio è di primissima qualità, ma che non è una risorsa infinita. La consegna di queste borracce è anche un contributo affinché i ragazzi prendano coscienza di come questo bene sia da preservare anche in previsione di un futuro che riguarda l’acqua e che non è certo quello del passato: purtroppo i cambiamenti del clima avranno un impatto negativo”.
In un contesto così fragile, la consegna di una borraccia può essere un piccolo gesto capace di influire sui comportamenti quotidiani non solo dei ragazzi.
Affrontando il tema dei rifiuti plastici non può non essere discusso quello del loro smaltimento. In considerazione che nei Comuni dell’area varesina c’è un cluster delle imprese pastiche sarebbe importante che venga da queste realizzata una borraccia innovativa fatta interamente di materiale riciclato.
Una simile iniziativa deve essere fatta conoscere al ministro dell’Ambiente, con la richiesta di predisporre una legge che obblighi le imprese, che utilizzano la plastica, di impiegare una quota definita di materiale riciclato. L’assenza di questa conduce le imprese a utilizzare solo della plastica vergine che, per errore, è ritenuta l’unica ad essere resistente. Ma questo non è vero.
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