Sabato 6 aprile, alle 16, nel Salone estense del palazzo comunale di Varese, via Sacco, verrà presentato il nuovo romanzo di Carlo Zanzi, ‘Nudo di uomo’, edito da Macchione.
Durante l’incontro, aperto a tutti, verranno ricordati Ines Ravasi Zanzi e Marco Zanzi, con una performance di Kingsley Elliot Kaye e degli Amici di Mock.
Il nuovo lavoro narrativo di Zanzi arriva a molti anni dal suo primo romanzo, ‘La Comune di Barbara’, uscito nel 1989, una storia che già presentava alcuni temi ricorrenti: il mistero di Dio, lo scandalo della sofferenza e della morte, l’importanza della famiglia. Temi che si ritrovano anche ne ‘L’ultimo nemico’, una raccolta di racconti uscita nel 1994, dove il racconto lungo principale, che dà il titolo al libro, affronta proprio il mistero della morte.
Zanzi torna al romanzo nel 1995 con ‘Luzine’, una storia nata dalla provocazione dell’arrivo dei profughi dall’Albania, negli anni Novanta. Sperimenta poi il racconto breve in ‘Fax d’amore’ (1998), dove l’amore viene declinato in tutte le sue sfumature, amore passionale, egoistico, possessivo, come dono di sé. È del 1999 invece il suo unico romanzo per ragazzi, ‘La sfida elettronica’ (SEI Torino).
Con ‘Vicolo Canonichetta’ (2006) torniamo a Varese con un racconto lungo, che mette al centro il nostro territorio e una storia familiare, l’amore provato dal tradimento. Il tema del tradimento, unito a quello dello sport, del ciclismo in particolare, si trova anche nel successivo romanzo breve, ‘Cicale al carbonio’, uscito nel 2008 in occasione dei Mondiali varesini.
Seguono poi alcuni anni di silenzio narrativo per l’autore di Varese sino al 2013, con l’uscita di ‘Valzer par Varés’, un omaggio alla città natale di Zanzi, sia poetico (poesie in dialetto) sia narrativo, con racconti brevi.
Nel 2015 ecco l’uscita di una nuova raccolta di racconti, ‘Il giorno che tremò la notte’. Il titolo del libro è preso dal racconto più lungo, nato dopo aver vissuto indirettamente ma con partecipazione la vicenda del drammatico terremoto in Abruzzo.
E siamo all’oggi, a ‘Nudo di uomo’. Per presentarlo proponiamo in anteprima alcuni passaggi tratti dall’intervento che terrà l’autore, sabato 6 aprile:
“Il romanzo è ambientato ai nostri giorni. Rosa e Danilo sono marito e moglie, sulla cinquantina, genitori di un figlio in crisi adolescenziale. Vivono a Varese. Non sono una coppia felice. Danilo riceve una telefonata, è Massimo, un suo amico di gioventù, gli chiede se può raggiungerlo in centro Italia, è urgente ma non può spiegargli il perché della richiesta. Deve rischiare quel viaggio alla cieca. La telefonata aggiunge ansia alla vita di Danilo, ma è anche l’occasione per rivivere il passato. Il viaggio infine viene realizzato e la sorpresa sarà grande. Il ritorno dall’avventura nelle Marche apre la seconda parte della vicenda, nella quale prima Rosa poi Danilo vivono esperienze di tradimento coniugale.
Il sesso diventa il protagonista, mentre si fa più ricorrente la presenza della mamma di Danilo, alloggiata in una casa di riposo.
Il figlio vive con fatica il declino di colei che lo ha generato, il suo deperimento fisico e mentale lo scandalizza, è fatica doverla vedere in quello stato. Un senso di precarietà lo intossica, invogliandolo a cercare insistentemente la fuga verso una giovinezza impossibile, un colpo di coda di piacere, del quale pensa di avere pieno diritto e dal quale si aspetta un po’ di gioia. Non anticipiamo il finale, ovviamente.
Il romanzo ha mosso i suoi primi passi nel 2013. Il motore propulsivo è stato il desiderio di tornare al passato, di ritrovarlo, di descriverlo, soprattutto per non dimenticarlo, per fissare alcuni punti certi, alcuni episodi considerati importanti nella vita, prima che eventuali nebbie della demenza senile potessero seppellirli per sempre. S’è avvertito dunque il desiderio di completare il racconto aggiungendo una seconda parte, dove la tematica emergente è il tradimento della fedeltà matrimoniale, il sesso. La delusione del presente cerca uno spazio di ‘giovinezza’, di rischio, di avventura.
Sebbene non in tutta la storia sono presenti, e non poteva essere altrimenti, la Chiesa, i preti, il mistero di Dio. La fede, Dio, la preghiera, il bisogno di trovare conforto nella speranza di una vita eterna sono elementi costanti nella vita dell’autore, e non potevano scomparire dalla scrittura”.
Il titolo ‘Nudo di uomo’ potrebbe trarre in inganno, si potrebbe pensare che il solo protagonista sia Danilo, uomo nel senso di maschio. Il titolo, pur al singolare (piace la contrapposizione con il titolo del film ‘Nudo di donna’, diretto da Nino Manfredi nel 1981) è da intendersi al plurale, e il termine uomo è da leggersi nel suo significato più ampio, di maschio e femmina.
La nudità è qui intesa sia come nudità dei corpi che si incontrano nell’atto sessuale sia come nudità degli uomini di fronte alla natura, al destino, agli eventi della vita come li vogliamo chiamare. Ed è questo il motivo che attraversa tutte le pagine, o buona parte di esse: l’uomo è fragile, insoddisfatto, infedele, imperfetto, peccatore, nudo.
Il romanzo è scritto quasi totalmente in prima persona. L’io narrante principale è Danilo, ma c’è anche Rosa. La scrittura è quella peculiare di Carlo Zanzi: scrittura: essenziale, diciamo di facile lettura. Non occorrerà tornare indietro per comprenderne il significato.
Ulteriori notizie si possono trovare sul sito dell’editore: www.macchionepietroeditore.it
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