L’associazione Amici della Terra Varese, che rappresento, aveva proposto, assieme ad un comitato dei residenti, al sindaco del Comune di Gavirate di utilizzare il metodo di cui al Dgr 3018 del 15.02.2012, per poter individuare attraverso un monitoraggio dell’aria fatto dall’uomo dietro prescrizioni date dalla competente Arpa, l’origine e la tipologia degli odori che provenivano dalla zona industriale (che interessavano anche il Comune di Bardello). Il Sindaco del comune di Gavirate aveva accettato la nostra proposta che aveva deciso di sperimentare in due tempi diversi. La prima, con la zona industriale in parziale efficienza. La seconda, con la zona industriale in completa efficienza.
È stata fatta la prima prova. La seconda non è mai cominciata. Solo il 25 marzo ci è arrivata una convocazione da parte del Comune per decidere in una riunione che si terrà il 2 Aprile i criteri per la ripresa delle operazioni di monitoraggio.
Il motivo di quest’ultima speriamo che non sia solo dovuta al fatto che proprio il 25 marzo ultimo scorso il Sindaco di Gavirate deve rispondere a una interrogazione presentata dalla minoranza del Comune di Gavirate. Non si può fare a casaccio. Senza che fosse data una informativa ai cosiddetti “ Nasi” non si può dir loro di effettuare un monitoraggio ambientale in due fasi a distanza notevole l’una dall’altra. Ne va della affidabilità di quanto da loro rilevato. Non si riesce a comprendere il motivo per cui si debba usare del dilettantismo o della faciloneria per trattare delle questioni ambientali soprattutto in casi come questo dove ci sono persone che si è dimostrato e scritto che soffrono per molte ore sia diurne che notturne.
Avevo letto sul quotidiano locale il 22 marzo scorso che tra i propositi riguardo il futuro di Gavirate non c’era l’affrontare e il risolvere le questioni ambientali in atto e in particolare il contenimento degli odori nocivi e il loro studio.
Non credeva il Sindaco che un cenno a questo problema andasse fatto?
Sembrava e sembra ora che una tale questione sia stata superata. Invece, no!
Pressoché gli stessi soggetti che si erano lamentati, chiedendo il nostro intervento, si dolgono ora, nuovamente per gli odori molesti.
Siamo rimasti sorpresi per come sia stata gestita tutta la questione degli odori provenienti dalla zona industriale di Gavirate.
Si è quindi lasciato il lavoro a metà per troppo tempo e non lo si è terminato come il Comune ci aveva garantito che sarebbe stata fatto.
Abbiamo chiesto al Sindaco: erano stati compiuti riguardo a questa (questione) passi autonomi dal Comune che non sono stati partecipati a noi? Ci sono lettere in proposito?
Abbiamo paura di no!
Il Sindaco, soprattutto, è stato interrogato da noi su questa basilare questione:
Arpa ovvero ATS avevano mai chiesto al Sindaco di procedere in tal senso?
Se si, perché egli non ha fatto nulla?
Ora che il Comune di Gavirate si è mosso ci chiediamo se vorrà ultimare finalmente il monitoraggio ambientale fatto iniziare?
I cittadini di Gavirate come di Bardello si sono, non per gioco, lamentati, ma per un motivo molto preciso: da anni soffrivano per odori che provocavano malesseri e inappetenza. Odori che toglievano anche valore alle abitazioni private. Arpa e ATS hanno verificato che i fumi provenienti da tutte le industrie presenti a Gavirate rispettassero la Legge. Bene! Ci vuole allora qualcosa in più per individuare la causa degli odori.
Abbiamo chiesto al Sindaco: se il Comune avesse chiesto ad Arpa di valutare la presenza di inquinanti non convenzionali ovvero se intenda farlo; se per il Sindaco la vita dei cittadini ora come ora si svolga senza problema sanitario alcuno; se le problematiche di cui alle rimostranze che sono state fatte dai cittadini nel 2016 siano state affrontate e risolte.
ARPA ha sempre voluto dimostrare con la propria azione, esclusivamente come le imprese della zona industriale di Gavirate rispettassero con le proprie emissioni le normative di Legge vigenti. Non mettiamo in dubbio la bontà delle relazioni svolte da ARPA, ma dato che le denunce di malessere sociale hanno continuato a succedersi, questo non doveva essere ignorato ma, invece, doveva essere risolto. Ci aspettiamo ora che il Comune di Gavirate induca Arpa a sanare il problema come evidenziato da un numero corposo di cittadini (sono 500 le firme di coloro che hanno lamentato di subire degli intollerabili inquinamenti).
Spulciando semplicemente Internet ci siamo imbattuti in notizie Ansa che parlano del programma europeo Horizon 2020 al quale partecipano enti pubblici ma anche privati. Di questo programma fa parte il progetto Initio-Innovative chemical sensors for enantioselective detection of chiral pollutants -, volto a realizzare un naso chimico di nuova generazione per “fiutare” gli inquinanti ambientali.
Ebbene, abbiamo chiesto al Sindaco se lui avesse saputo di tutto ciò e se, conseguentemente, avesse chiesto a qualche Università italiana che partecipa al progetto di dare un consiglio sul da farsi.
In data 14 novembre 2016 avevamo invitato il Sindaco a sollecitare gli enti pubblici superiori ai Comuni fino al Ministero dell’ambiente per affrontare la questione e di informare il consiglio comunale delle doglianze dei cittadini e delle iniziative assunte per migliorare la situazione in atto. Non siamo stati informati di richieste di aiuto fatte dal Comune. Abbiamo chiesto se queste invece fossero state fatte.
Il sindaco ha di fatto non voluto completare lo studio riguardo l’inquinamento odorifero. Problematica che, invece, quale responsabile sanitario del Comune, avrebbe dovuto guardare con attenzione, fino a farla risolvere. Con estremo piacere siamo informati che il Consiglio comunale di Gavirate tratterrà finalmente della questione inquinamento da odori discutendo una interrogazione del consigliere Lucchina datata il 23.03.2019. Potrebbe essere questa l’occasione per poter fornire a tutti i cittadini le risposte e le informazioni che chiediamo con il presente articolo, nonché perché il Sindaco possa mettere in primo piano la questione delle emissioni odorifere, che preoccupano giustamente gli abitanti che vivono prossimi alla zona industriale sia a Gavirate che a Bardello e che ne limitano la qualità di vita.
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