Se Gesù è venuto a rivelarci il vero volto di Dio, sappiamo qual è il cuore dell’annuncio che noi cristiani – tutti missionari – siamo chiamati ad esplicitare per la gioia e la speranza di tutti?
Gesù ci ha rivelato, narrato, reso visibile ed inequivocabile come si comporta Dio con noi. E il comportamento di Dio verso di noi è: amore, accoglienza, misericordia unilaterali, gratuiti, per sempre e senza pentimenti.
Il Dio di Gesù, Gesù-Dio, non fa mai l’offeso con noi, non minaccia mai castighi, non ce la fa pagare e dunque più nessuno ormai può sentirsi abbandonato o maledetto, perché Gesù è già sceso con lui nella incresciosa situazione per indicargli una possibilità di rinascita. Siamo figli e la gioia più grande di Dio è quella di ricuperarci all’Amore, dandoci sempre l’opportunità di ricominciare una vita nuova.
Sigillo inequivocabile di tutto questo è la Croce di Gesù, che è la saracinesca di Dio sempre aperta, mentre noi gli chiudiamo fragorosamente in faccia la nostra. Appena decidiamo di rialzarla, troviamo Lui a braccia aperte, pronto a riabbracciarci. Questo modo di comportarsi di Dio fa saltare tutte le nostre categorie di merito, di espiazione, di premio e di castigo.
Io, tu, noi… siamo stati raggiunti gratuitamente dall’Amore. Dio ha fatto irruzione nella nostra vita con amore, misericordia, accoglienza, prima che noi facessimo qualcosa di buono per Lui.
Allora a noi cosa resta da fare? Accogliere questo dono gratuito è rispondere con amore all’Amore. Questo vuole Dio da noi: che, coscienti di questo suo Amore pazzesco, incredibile e indicibile, rispondiamo amando tutti, accogliendo, usando misericordia, solidarizzando, sanando con la stessa sua modalità di gratuità assoluta.
È qui che scatta la fede, perché davanti all’annuncio di un Dio “così”, sono provocato – se voglio – ad accoglierlo e a dare una risposta fiduciosa (cioè di fede), piena di consapevolezza, di creatività, di coraggio a questo Amore raccontatoci, dimostratoci, rivelatoci da tutta la vita di Cristo, Crocifisso e Risorto.
È forse un caso che, alla fine della sua vita, Gesù ci abbia lasciato un solo comandamento: amatevi “come” io vi ho amato? È in quel “come” che sta tutta la cifra della nostra fede, intesa appunto come la risposta fiduciosa ad un Amore che ci ha preceduto e che non ci abbandona mai.
Una risposta che – per chi crede in Lui – si gioca molto concretamente nel quotidiano, nelle relazioni, nell’esercizio della professione, nei campi dell’economia, della politica, della giustizia, della pace, dell’ecologia… La fede vissuta così diventa dono per tutti!
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