Vorrei qui riproporre le idee che avevo già esposto con una mia pubblicazione anni fa e che considero capaci ancora oggi di ridare prospettiva strategica alla città reale varesina.
La mia convinzione è che occorra realizzare un riferimento forte, significativo e rappresentativo di una città che è ormai una città-territorio, ossia una città diffusa di residenze, luoghi del lavoro e servizi, che ha ereditato dal passato storie particolari e simboli di riferimento civili e religiosi coinvolti oggi verso un destino comune.
Centrale ritengo sia la questione di un Centro Congressi complementare e rafforzativo delle strutture esistenti alle ville Ponti.
Nel 1992 la società OIKOS – incaricata dello studio del nuovo Piano Regolatore – compiva un’indagine sui centri Congressuali più recenti nel mondo e proponeva nello schema direttore di Piano la localizzazione di quello varesino in “una fascia di territorio, a nord-est delle sponde le lago, nella quale le condizioni di accessibilità urbana ed extraurbana, i caratteri paesaggistici dei luoghi e le caratteristiche degli insediamenti sono tali da costituire fattori particolarmente favorevoli all’insediamento di un’attrezzatura congressuale di rilievo internazionale…”
Ma il Consiglio comunale nella sua delibera di adozione del Piano regolatore nel dicembre 1995 spostava la localizzazione del Centro Congressuale nell’area ex aeronautica Macchi contraddicendo le qualità funzionali individuate dalla OIKOS.
La scelta si aggiungeva così ad altre scelte infelici degli anni precedenti responsabili dell’aggravamento della congestione del centro cittadino a causa della mobilità veicolare.
La proposta intende ritornare su un percorso di pianificazione razionale, localizzando il Centro congressi all’intersezione tra il viale Europa e la via Metastasio con dotazioni ampie polifunzionali, facilmente raggiungibile dall’autostrada, dalla ferrovia e dal sistema tangenziale di Varese, in vista splendida delle Alpi e del lago, polo rappresentativo dell’intera Area Varesina raggiungibile veicolarmente e pedonalmente dal Centro urbano.
Qui può essere edificato il grande, principale centro congressuale, attrattivo e coordinato con strutture teatrali, musicali, espositive e con la nuova biblioteca. Concepiti tutti in una sequenza aperta a nuovi sviluppi di carattere pubblico.
Ritengo che il centro congressuale debba comprendere un teatro e costituire un nuovo luogo della città, significativo e attrattivo, disteso lungo una passeggiata panoramica in vista dei celebri tramonti sulle Alpi. Vicino alle sedi di governo provinciale, alla prefettura, alla questura, al maggior nucleo di scuole superiori cittadine.
Raggiungibile con la creazione di un viale pedonale alberato lungo la via Metastasio, soprastante un percorso veicolare coperto da una piastra che assicuri il collegamento con il parcheggio di piazza della Repubblica e il centro commerciale storico e recente. Servito da una strada esistente a due corsie a carattere urbano –ma facilmente raccordabile con la tangenziale nord lacuale- che può scorrere, nel tratto interessato dall’intervento, a quota inferiore al passeggio pedonale e dare accesso ad ampi parcheggi sotterranei. Coordinato con l’adiacente linea ferroviaria Varese-Laveno che deve assumere carattere di metropolitana, con stazione locale, strategico asse di raccordo di un’ampia area territoriale.
Si richiede per questa decisione, certamente, la disponibilità di ingenti risorse finanziarie: ma le funzioni da realizzare presentano rilevanti redditività che possono coinvolgere la cosiddetta ‘finanza di progetto’ ossia l’intervento convenzionato, accanto all’impegno pubblico, di risorse private.
Secondo le ricerche OIKOS (Bologna 1992, incaricata della stesura del p.r.g. di Varese),
i requisiti di un centro congressuale di rilevanza internazionale devono considerare contesto ed effetti:
” Una delle condizioni necessarie per la fattibilità di un centro congressi di livello internazionale è la relazione fra il sito in cui esso ha sede e la presenza, nei pressi del centro congressi, di un aeroporto internazionale e di una rete ferroviaria con collegamenti veloci con le principali città del territorio nazionale ed estero.
Per un buon successo della struttura congressuale è opportuno che essa interagisca, in senso lato, con i servizi culturali, ricreativi e turistici della città, con la struttura alberghiera, i ristoranti, circoli sportivi, parchi, giardini, laghi, mete turistiche rinomate e non ultimo che i servizi di telecomunicazioni, dotati delle più aggiornate tecnologie, siano facilmente fruibili.
La struttura congressuale deve offrire la possibilità di sfruttare le sale sia per riunioni locali, infraregionali, regionali e nazionali sia per manifestazioni legate alla vita comunitaria della città che la ospita, per manifestazioni culturali (conferenze stampa, dibattiti, corsi, università …), spettacoli (proiezioni, concerti vocali e strumentali, concerti rock, sfilate di moda, festivals, varietà …)
Varese possiede caratteristiche ambientali oggettivamente rilevanti, che corrispondono al livello qualitativo medio dei casi esaminati dalla ricerca.
Il primo dato oggettivo è la vicinanza dell’aeroporto della Malpensa alla città. Inoltre anche l’aeroporto di Lugano e quello di Linate, per quanto più distanti, offrono comunque ulteriori possibilità di collegamenti internazionali e nazionali.
Il secondo elemento importante è che Varese rientra nella categoria delle città medio-piccole, ed offre una ambientazione naturale e storico culturale di particolare pregio (lago, nuclei storici, parco, sistema delle ville, architettura liberty, archeologia industriale).
Dalla ricerca emerge che i congressisti, soprattutto quelli stranieri, sono attratti dalle caratteristiche turistiche del luogo in cui si svolge, e di conseguenza spesso decidono di prolungare la permanenza nella città ospite per poter raggiungere mete turistiche o mostre d’arte.
Altri fattori che incidono – nel caso varesino in senso negativo – sono la situazione dell’offerta turistica, come si è visto decisamente insufficiente, e il collegamento ferroviario con Milano, che richiede un adeguamento a standard qualitativi superiori”.
Le considerazioni della OIKOS che ho riportato sono evidentemente datate, ma credo che aggiornate ragionevolmente alla situazione di oggi siano tuttora valide. La città reale varesina deve diventare luogo di relazioni sociali oggi ostacolate dalla sua dispersione e e dalla mancanza di consapevolezza di una realtà nuova che pretende un progetto partecipato comune. Andando oltre la resa agli avvenimenti che vengono subiti senza alternative possibili e praticabili.
Un Centro congressuale adeguato è il luogo rappresentativo dove la città può discutere e progettare il suo futuro.
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