In un’annata che sin dall’inizio si era, anche da queste pagine, testualmente definita la Juve come “sposa regina” pare stonata la fase di Coppa: l’incredibile esclusione dalla Coppa Italia (obiettivo facile da considerarsi per la squadra bianconera).
Vada come vada il resto, ma le tre sventole di Bergamo non trovano giustificazione né si può attribuire la proporzione della caduta alla rimaneggiata difesa e a un inesistente attacco.
Intanto, va detto che una squadra con grande disponibilità di uomini avrebbe potuto e dovuto mettere in campo un settore difensivo più compatto ed efficiente, e a questo avrebbe dovuto provvedere Allegri cui non possono essere solo riconosciuti i meriti delle vittorie facili, ma anche addebitata la colpa di una sconfitta inimmaginabile, dandosi il campionato come stravinto.
L’esclusione dalla Coppa finisce con il ridurre il bilancio di una annata.
E vada come vada anche la fase europea, la macchia rimane e proprio ancor più in quanto viene da una situazione assurda. E non accettabile. Non sono state date ragioni, perché la “sposa” del campionato non fosse anche la Regina di Coppa Italia.
Resta ai tifosi bianconeri comunque, un nodo da riparare.
Sarebbe utile un superamento della situazione recuperando, in League, il risultato favorevole. È cosa non certo semplice e, comunque, totalmente da accantonare la situazione della andata dove la Juve è parsa addirittura inesistente con un gioco penoso privo di regole in difesa come in attacco.
Giocatori, mai visto in bianconero, lontani 100 metri l’uno dall’altro e quindi impossibilitati a dare sfogo sia al contenimento dell’avversario sia all’esecuzione verso rete.
E questo contro una squadra come l’Atletico di quel giorno tutt’altro che impossibile da affrontare.
Dopo Madrid la Juve è parsa aver subìto in negativo il colpo della sconfitta spagnola.Il suo allenatore ha, peraltro, dato segni, se non di certezza, quanto a buona possibilità di ribaltare il risultato.
Non sarà semplice. Se bene dovesse andare la disfatta di Coppa Italia potrebbe anche essere abbandonata.
Fermo restando che una Juve brutta come quella di Madrid non sarà sicuramente in campo e che la così detta flessione post Atletico non avrà nessuna risonanza nelle gambe e, soprattutto, nelle menti dei giocatori bianconeri.
Riassumendo, dandosi per scontato che la Juve giocherà bene, passerà senz’altro il turno se l’Atletico giocherà (sostanzialmente male) come all’andata.
Se al contrario gli spagnoli dovessero giocare meglio (e tale precisazione comprende anche il significato di “giusto” cioè con una manovra di assoluta difesa o quant’altro) la Juve risentirebbe il peso delle due pillole assegnategli.
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