Dove possiamo trovare una mèta sicura, che ci fa sentire persone libere, soddisfatte e felici e soprattutto capaci di rapporti veri, durevoli, basati sul volersi bene? Come invertire la rotta?
È importante, nel viaggio della vita, chiedersi se la direzione intrapresa ci porta verso la piena realizzazione della nostra identità, mossa dal vento della verità, per arrivare alla terra della libertà.
Sono percorribili tre strade per condividere il nostro tempo, il capitale più prezioso che abbiamo a disposizione in diversi ambienti.
La via del piacere è spiegata da Freud, che considera questo principio il meccanismo regolatore delle pulsioni biologiche. Il bisogno di soddisfarle crea una situazione di equilibrio nell’organismo. Un piatto gustoso ci procura piacere. Pure drogarsi o fumare una sigaretta può procurare un momentaneo piacere. Ma a quali conseguenze vado incontro se continuo ad usare sostanze nocive per la mia salute? Forse devo cercare qualcos’altro…
La via del bene utile. Per guarire sono utili le medicine amare come le operazioni chirurgiche: questo corrisponde al “principio di realtà”. Gesù parlava delle due vie: una larga che conduce alla perdizione, l’altra stretta che conduce alla salvezza… Il piacere immediato ci fa restare nella fase infantile, la vetta del bene autentico si riferisce ad un valore superiore alla gratificazione del momento. Certo ci sono beni di piacere che non hanno connotazione negativa (come il mangiare sano, l’attività fisica, un buon sonno…).
La strada più impegnativa ma più appagante è quella del bene onesto. Ciò comporta il riconoscimento di alcuni valori che risvegliano il senso della propria coscienza profonda, ispirati dalla scoperta della dimensione trascendente. Come la sete è la prova più certa dell’esistenza dell’acqua, così in noi c’è un “desiderio di bere” che si appaga non solo con l’acqua, ma con la capacità di ardere, in modo insistente e duraturo, finché non si trova risposta.
Il bene onesto ci permette di uscire dalla ridotta circonferenza dei nostri interessi personali per abbracciare il grande cerchio dell’umanità e del mondo intero. Se, ad esempio, durante una gita in montagna faccio pulizia in una zona di pic-nic lasciata in disordine, è perché il bene onesto mi ispira di raccogliere e mettere nel primo cestino che si trova i rifiuti rimasti in giro. Questa azione evidentemente non procura un piacere e non è nemmeno utile, perché non si è pagati per questo, ma procura un senso di pace e di armonia che ci fa camminare più leggeri.
Come ha affermato Albert Einstein: “Una vita che miri principalmente a soddisfare i desideri personali conduce, prima o poi, a un’amara delusione”. Ecco perché l’Amore di Dio dovrebbe ispirare ogni azione: questa è la rotta dell’autentica e duratura felicità!
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