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In Confidenza

AGGIORNARSI

Don ERMINIO VILLA - 15/02/2019

primiNel nostro mondo nord-occidentale, a metà del secolo scorso, si è affermata la secolarizzazione, che è una forma di ateismo pratico. La causa principale di questo fenomeno sta nel progresso, che soddisfa tutti i bisogni dell’uomo, per cui Dio non serve più, non c’è più bisogno di lui. Molti oggi vivono come se Dio non esistesse. A livello italiano diverse ne sono le cause:

Anzitutto il passaggio dall’agricoltura all’industria e al terziario: mentre il contadino invoca Dio a protezione del suo lavoro, l’operaio e l’impiegato contano sullo stipendio indipendentemente dalle condizioni climatiche e meteorologiche.

La migrazione dalla campagna alla città: tanti, sradicati dal paese d’origine, arrivati altrove non frequentano più la chiesa

L’ingresso della televisione nelle case ha fatto sparire la preghiera in famiglia e ha condizionato il dialogo tra genitori e figli.

L’arrivo del computer e dei moderni mezzi di comunicazione suscita curiosità sciocche ed effimere e riduce dialoghi su cose serie ed educative.

Dopo i tremendi disastri della seconda guerra mondiale e la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” (1948), Papa Giovanni XXIII ha convocato il Concilio Vaticano II (1961-1964).

Riconoscendo che la società civile aveva fatto molti passi avanti nel campo dei diritti umani, voleva impegnare la Chiesa ad “aggiornarsi”, ritornando allo spirito delle origini.

È stata una grazia la riscoperta del principio della libertà religiosa, l’impegno ecumenico tra le varie denominazioni cristiane e più in generale il dialogo con tutte le religioni del mondo.

Nell’esercizio dell’autorità è stato introdotto il principio della collegialità, della temporaneità e della sussidiarietà nel ministero del papa, dei vescovi, dei sacerdoti, come nella vita delle parrocchie. Papa Paolo VI, prima, e poi Papa Giovanni Paolo II hanno continuato su questa linea, con grande spirito e intelligenza pastorale.

Tra le tante iniziative innovative, ormai consolidate, va annoverata l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si tiene in varie parti del mondo, ora ogni tre anni.

Anche Papa Francesco è impegnato in questo intendimento di riforma della Chiesa: la Chiesa clericalizzata deve tornare ad essere la Chiesa dei battezzati; la Chiesa del potere deve cedere il posto ad una Chiesa povera per i poveri, agire come un ospedale da campo per curare i feriti e i malati, praticare le opere di misericordia.

Anche la teologia deve passare dalla proclamazione dei dogmi alla riproposizione del kerigma apostolico, facendo risuonare in varie modulazioni e nei più diversi ambiti di vita la buona notizia dell’amore di Dio per tutti e per ciascuno.

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