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In Confidenza

LA SFIDA

Don ERMINIO VILLA - 11/01/2019

giovaniPerché la Chiesa ha deciso di dedicare un Sinodo dei Vescovi a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”? Perché suo compito primario è la trasmissione della fede apostolica alle giovani generazioni. Ma è proprio questa trasmissione che si è interrotta…

I genitori non riescono più a trasmettere ai figli e la catechesi tradizionale della Chiesa è in crisi al punto che la fine dell’iniziazione cristiana di fatto per moltissimi coincide con l’abbandono di ciò a cui si è stati iniziati.

Resta ancora, per i ragazzi e gli adolescenti, la richiesta dei sacramenti dell’Eucaristia e, anche se un po’ meno, della Cresima. Continua da parte di molti genitori (ma non tutti) la richiesta del Battesimo dei figli. Ma tutto questo è staccato da un rapporto continuativo con la Chiesa e con la vita cristiana.

Molti si definiscono ancora cristiani, o anche cattolici, ma spesso con un approccio di fede-fai-da-te senza rapporto, se non forse molto sporadico, con la comunità di fede che è la Chiesa.

Non si può dire, generalizzando, che i giovani mancano di fede. Certo non sono privi di molte problematiche in questo campo, distratti da tante opportunità che il nostro contesto culturale presenta. Essi, però, non cessano di porsi le domande più fondamentali sul senso della vita, sul loro futuro, e così via.

Hanno più difficoltà, nel clima individualistico e molto emotivo nel quale siamo, a rapportarsi organicamente con una istituzione e ad identificarsi con essa. Non di rado si affidano ad una generica religiosità, percependo in qualche modo il mistero in cui è immersa la vita umana, senza vincolarsi ad un credo specifico.

La sfida della trasmissione della fede è di accompagnare i giovani alla scoperta personale della fede, così da stabilire un rapporto profondo e intimo con Gesù. Ogni cammino ha bisogno di tanta pazienza, ascolto, attenzione e comprensione. Riti e sacramenti, per quanto assolutamente importanti e imprescindibili, vengono dopo.

Il ruolo di adulti degni di fede, per lo stile generale della loro vita privata e pubblica, è assolutamente fondamentale per il giovane nel suo cammino di maturazione umana e religiosa.

Servono credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento. Inevitabilmente il giovane guarda all’adulto ed è molto esigente nei riguardi della coerenza.

Ha bisogno di vedere una qualità buona della vita in colui che vuol essere suo accompagnatore. Chiede persone credibili per la loro vita, non tanto per le loro parole.

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