-Sindaco Galimberti, che Natale sarà in casa sua?
“Come i precedenti. Famiglia riunita: moglie, figli, genitori. Rispettiamo la tradizione. Mica un obbligo né una formalità. Volentieri e di cuore. Siamo vecchia maniera”.
-Lei contribuisce ad allestire il gran giorno o ci arriva trafelato, affidandosi alla buona volontà altrui?
“Ci metto del mio, per quel che riesco. A prendere qualche regalo, naturalmente. E anche a preparare il pranzo”.
-Nascoste doti di chef?
“Non esageriamo. Però qualcosa so fare. L’insalata russa è una mia passione. E, oso dire, una mia specialità”.
-Pranzo come gli avi tramandano?
“Eh sì. Antipasto, ravioli, tacchino, panettone. Anche qualche aggiunta o variante, ogni tanto. Il pizzico di fantasia non guasta mai”.
-Vini?
“Bollicine bianche, rossi fermi, moscati a chiudere. Come su ciascuna tavola, credo. Due predilezioni: i profumi della Franciacorta e un Bolgheri speciale”.
-Sorsi che riportano al passato, oltre che brindare al futuro?
“Senz’altro. Il Natale, tra un cin cin e una tombolata, evoca meravigliosi ricordi”.
-Il primo?
“Avevo pochi anni, forse quattro. Trovai sotto l’albero una pista per auto elettriche. Color rosso fiammante. Che emozione. È il giocattolo di cui m’innamorai. Per sempre il preferito”.
-Babbo Natale era generoso?
“Il giusto. Scrivevo letterine misurate, mamma Rosa e papà Renzo gliele consegnavano ligi all’obbligo. Lui corrispondeva con apprezzato equilibrio. Consegnando qualcosa che chiedevo, qualcosa che no. Viva la sorpresa, sempre”.
-Gioie spartite con gli amici?
“Col passare degli anni, sempre di più. Ne ho avuti tanti. Enrico, Giuliano, Andrea, Fabio per citarne qualcuno”.
-Compagni di scuola…
“Della scuola De Amicis di Valle Olona, che sono stato felice di frequentare”
-Si rivede nei suoi figli?
“Come no. A Stefano e Matteo, dieci e nove anni, dedico le poche ore libere a disposizione. Pamela, mia moglie, fa il resto. Ed è moltissimo. Mi piace accompagnarli a qualche svago sportivo: partecipo delle loro avventure, ad esempio calcistiche”.
-Squadra del cuore?
“Juventus. Per tutta la famiglia”.
-Già pronti i regali da consegnare il 25 dicembre?
“Le idee sono in corso d’attuazione”.
-Analisi costi-benefici?
“Nessuna, si capisce”.
-Lei che “cadeau” si aspetta?
“Un dono per gli altri”.
-Non faccia il buonista…
“Faccio il realista. Sincero e convinto. Chi mi conosce, lo sa: preferisco una donazione a quanti hanno bisogno, piuttosto che un pacchettino col fiocco dedicato a me”.
-Lo dice per dovere di sindaco?
“Per spirito di solidarietà. Lo si può avere anche non essendo il sindaco”.
-A proposito. Questi sono i giorni adatti a riflessioni intime. Che virtù amministrativa si riconosce?
“La dedizione. A pari merito, il rigore. Dico così perché mi vengono accreditati. Mi dò molto da fare, sono esigente con me, pretendo lo stesso da quelli con cui lavoro. Sbaglio talvolta, ma quando succede è per aver cercato di fare il contrario”.
-E il difetto?
“Uno, che mi viene rimproverato spesso: essere troppo deciso e fermo”.
-Curioso: Galimberti sembrerebbe di legno opposto, un mediatore doc…
“Sì, ma senza derogare da alcuni princìpi o valori o chiamateli come vi pare. Sui quali non transigo. Di legno sì, ma in questo senso”.
-Varese contraccambia ciò che il sindaco le dà?
“Mi accende ogni giorno d’entusiasmo per fare sempre di più”.
-Una parola riassuntiva, a definire la sua città…
“Fortunata. Abbiamo un sacco di questioni da risolvere, ce ne stiamo occupando, le difficoltà non mancano. Però rispetto ad altre realtà civiche siamo messi bene. Ciò non significa che potremmo essere messi meglio”.
-Un cedimento alla retorica: esprimerà un desiderio, nella notte santa?
“Riuscire nell’aiuto a chi fatica per tirare avanti. Ce ne sono, anche nella Varese che mediamente gode d’una buona qualità della vita. Non è retorica, è verismo”.
-Contento di fare il sindaco? E, più in generale, d’essere sceso in politica?
“Sì a tutt’e due le domande. Impegni entrambi gratificanti. La passione per la politica mi prese negli anni dell’università, quando capii l’importanza di mettere la conoscenza professionale al servizio del bene pubblico. L’idea di candidarmi a sindaco venne dall’amore per le radici: è quasi un dovere di restituzione del tanto ricevuto dalla comunità locale”.
-Messa di mezzanotte al Sacro Monte, secondo l’uso?
“Penso di sì. Facendo su e giù in funicolare. Pochi luoghi offrono un simile spettacolo. Godiamocelo. La bellezza d’un territorio favorisce la bellezza dell’anima”.
***
Sotto l’albero di Natale di piazza Monte Grappa, il sindaco ha lasciato questo biglietto d’auguri ai varesini. Cercate bene, e lo troverete.
Si chiude un anno, se ne apre un altro. Un’occhiata ai fatti. È partito da qualche settimana il progetto Varese Cambia Luce che vedrà il rinnovamento di tutta l’illuminazione pubblica della città. Verranno sostituiti tutti gli 11mila vecchi lampioni risalenti agli anni ’60 con nuova tecnologia a Led. Un intervento atteso da decenni. È stata introdotta la “Cura dei Beni Comuni” attraverso un regolamento che disciplina e offre tante opportunità per creare sinergie produttive per una città più decorosa. Tra i pionieri in Italia sull’argomento è stato l’assessorato all’Ambiente e al benessere che sta anche portando avanti misure a favore dell’efficienza energetica nelle case dei varesini promuovendo incentivi per chi decide di sostituire impianti vecchi ed inquinanti con caldaie moderne ed efficienti. Decine di condominii hanno
beneficiato dei contributi e sostituito i propri impianti in favore di un’aria più pulita e di un risparmio economico.
Fatti concreti anche a proposito di scuola. Uno dei più importanti interventi riguarda la Media Pellico dove i lavori stanno trasformando la scuola in una struttura moderna, efficiente e sicura: una eccellenza in Lombardia. Prosegue nel frattempo in tutti gli istituti il lavoro svolto per innalzare la qualità dei servizi parascolastici.
In tema di sicurezza vanno ricordate l’attività dei vigili di quartiere e l’attivazione del Controllo di vicinato, già operativo ad esempio nel quartiere di San Fermo. Tante le iniziative messe in campo anche per i giovani a partire dalla Consulta giovanile, il primo tavolo per la movida e i saloni per l’orientamento post diploma che solo nel 2018 hanno coinvolto oltre 5000 ragazzi delle scuole.
Mirando a velocizzare e sburocratizzare i processi l’amministrazione Galimberti è intervenuta in diversi settori determinanti per lo sviluppo e la crescita di una città. Di 146 pratiche edilizie ferme da anni un terzo è stato smaltito e il resto sarà evaso entro marzo 2019. Nel solco della semplificazione e della modernizzazione si collocano i provvedimenti relativi alla rivitalizzazione del centro attraverso nuovi meccanismi apprezzati dagli organizzatori degli storici mercatini del centro storico e il bando per Natale pubblicato già a marzo 2018 che ha portato ad un netto miglioramento dell’attrattività della città durante i giorni delle feste natalizie. L’assessorato allo Sviluppo produttivo ha portato avanti il bando Asset che ha visto i suoi frutti in particolare nella rivitalizzazione della via Robbioni, che aveva perso tutte le sue attività commerciali, ora ritornate.
E ancora la riduzione per tutto il 2018 dell’80% sulla perequazione per la rigenerazione e il riutilizzo di spazi abbandonati. Una manovra che ha accelerato l’inizio di interventi di riqualificazione fermi ormai da decenni. Un esempio è l’avvio dell’intervento di abbattimento e riqualificazione dell’ex segheria di via Carcano, di un edificio in viale Borri e solo qualche giorno fa l’abbattimento dell’ex albergo ferroviario a due passi da dove si sta realizzando il nuovo multipiano dell’ospedale Del Ponte, un’altra opera che la città aspettava da anni e che finalmente risolverà i problemi di un’area densa di servizi. Procedono poi i lavori del nuovo multipiano Sempione che, una volta ultimato, porterà oltre 315 posti auto a due passi dal centro cittadino. Il 15 dicembre l’amministrazione ha anche deciso di aprirne temporaneamente i primi due piani in occasione delle feste natalizie dando alla città circa 100 posti in cui si può sostare gratis per un massimo di quattro ore.
Infine la cultura e lo sport. Nature Urbane ha coinvolto oltre 25 mila persone ed è in corso il lavoro per la mostra di Guttuso che si svolgerà nel 2019. Ma tanti sono gli eventi anche di carattere internazionale che si stanno svolgendo in città come l’arrivo di JazzMi anche a Varese e il concerto del premio Oscar per le musiche Piovani. Procede spedito il cantiere per la riqualificazione della pista di atletica di Calcinate dove dopo tanti anni di attesa è stato rifatto il manto, sono in costruzione nuovi spogliatoi e si sta realizzando il nuovo rettifilo. Si sta provvedendo anche alla riqualificazione del Palaghiaccio nell’ottica delle Olimpiadi 2026 perché Varese si è candidata a supporto di Milano. Infine, una bella notizia legata allo sport internazionale è che il 22 febbraio la nazionale di basket giocherà una importante partita al palasport di Masnago valida per la qualificazione ai prossimi Mondiali.
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