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Apologie Paradossali

PALLE DA BOWLING

COSTANTE PORTATADINO - 07/12/2018

bowling(O) Brandolini for President

(S) Chi è costui?

(O) L’eccellente commissario tecnico della Nazionale di Bowling che ha vinto il titolo mondiale, battendo in finale nientemeno che gli Stati Uniti, nel più trumpiano degli sport: il lancio delle palle. Seguo in questo l’elogio dell’incompetenza del nostro (C) che la volta scorsa aveva candidato Gattuso for President.

(C) Spesso accade che la realtà superi la fantasia. Purtroppo quasi sempre in peggio, come accade per le notizie di cronaca, una per tutte quella del maestro attempato che maltratta i bambini dell’asilo nido.

(O) Io, invece, non avrei nemmeno immaginato che un sacerdote squalificasse il presepio come ipocrisia, perché irridente nei confronti di Gesù—Migrante e invitasse i fedeli a non farlo.

(S) Mi adatto subito: mi resta l’albero di natale (doverosamente minuscolo), laico ed ecologico per carità, cui rimane lecito attaccare ogni genere di palle.

(C) Teniamoci il presepio, anzi arricchiamolo pure di nuovi personaggi, come si usa a Napoli, scommetto che arriveranno presto anche quelli dell’ Amica Geniale, la nuova fiction di Rai 1, che ho attentamente seguito nella seconda puntata, contrariamente alla mia abitudine di trascurare questo genere di spettacolo popolare, spesso anche populista.

(O) Forse volevi introdurre argomenti natalizi, ma ti fermo subito con una domanda, perché le fiction hanno, secondo te, una connotazione populista?

(C) Ti accontento subito: siccome il loro scopo è, ovviamente, l’audience, cioè, detto in buon italiano, raccogliere più pubblico possibile, debbono rimescolare tutti gli ingredienti sentimentali che solletichino lo spettro più ampio possibile di spettatori, quindi buoni sentimenti mescolati a rancore, amore intinto di sesso, politicamente corretto opposto a giustizialismo scatenato, volontà di cambiamento sociale contrapposto a tradizionalismo. Il tutto di solito viene espresso con un linguaggio emozionale esagerato, a danno del rapporto tra messaggio e significato. Insomma, non importa quel che vorrebbe dire la storia, ma solo come viene raccontata. Se poi la fiction è seriale, i personaggi diventano subito figure stereotipate, che non parlano e agiscono come persone reali, ma come il pubblico le ha concepite nel proprio immaginario. Vuoi un esempio: don Matteo e il maresciallo Cecchini, alias Terence Hill e Frassica, e più ancora i caratteristi: Natalina e Pippo.

(O) Non personaggi, soltanto maschere.

(C) Per ora almeno,”L’Amica Geniale” non soffre di questi difetti; forse perché siamo solo all’inizio, forse per il taglio realistico, ma soprattutto, non vi sembri strano, per il sovrapporsi di parlato in napoletano stretto e di sottotitoli in italiano che obbliga lo spettatore ad una concentrazione sul significato, inusuale per il mezzo televisivo.

(O) Come e più che leggere un libro. Produce un doppio effetto di autenticità e di riflessione. Mi ha fatto pensare al film di Gibson “La passione di Cristo”, girato in Aramaico. Inoltre, gli interpreti sconosciuti al pubblico aiutano l’immedesimazione dello spettatore col personaggio.

(S) Tutto questo finirà quando Lila e Lenù entreranno nel presepio. Al più tardi quando faranno “l’Amica Geniale 2”. Nulla resiste allo sfruttamento commerciale, a quel punto anche questa bella eccezione sprofonderà nel populismo.

Nemmeno i campioni del bowling sono al sicuro, malgrado la scarsa popolarità del loro sport; quanto meno una statuina nel presepio con la boccia (così si deve chiamare) in mano ce la metteremo, anche se non sarà così nota l’immagine del campione. Sull’albero, poi, la boccia o palla, che dir si voglia, ci sta benissimo.

(O)Tutte queste divagazioni per concludere che il presepio è populista?

(C) No, direi che è ancora sinceramente popolare, nonostante questi eccessive innovazioni napoletane, mentre l’albero ha indubbiamente una sfumatura laica e borghese, cosicché se ne fanno vanto anche le amministrazioni comunali più laiche, salvo sbagliare la scelta del soggetto arboreo o la sua cura florovivaistica. Però mi va bene tutto, sono disposto a perdonare ogni esagerazione ed ogni storpiatura, purché rimanga la parola Natale, possibilmente scritta con la maiuscola. Come spesso il simbolo anticipa il significato nella fase di crescita di un movimento o di una dottrina, quando, al contrario, la conoscenza del significato declina, la permanenza del simbolo assicura una continuità di memoria del suo valore, sia pure ridotto e frainteso. Continuo quindi ad amare il Natale nei suoi aspetti più propriamente cristiani, ma non mi scandalizzo di quelli che a taluni chiamerebbero pagani: i doni, i cenoni le luminarie, lo shopping, persino le vacanze ai mari caldi su spiagge islamiche.

(O) Questa tua condiscendenza al consumismo mi sorprende.

(S) E io non la condivido, anzi mi scandalizzo: quel che dicevo prima dell’albero di natale (minuscolo) era una dialettica irrisoria; lasciamo che i ballisti attacchino le loro … bocce da bowling ai loro alberi di natale, che scrivano ‘Auguri di stagione’ invece che ‘Buon Natale’ sui loro bigliettini edulcorati da abeti adorni di palle luccicanti, slitte, agrifogli, fiocchi di neve stilizzati e pupazzi di neve con una carota al posto del naso. Rampogno l’ipocrisia, questa sì, di chi offre doni come esca per ottenere futuri maggiori benefici, rampogno soprattutto coloro che arriveranno a spacciare il loro bilancio dello Stato come un gran regalo di Natale, come se non fossero soldi nostri quelli che spendono. Noi dobbiamo difendere le nostre tradizioni.

(C) Perdonatemi se non sono stato convincente e tuttavia insisto. La sola idea dell’Incarnazione, cioè che tutto abbia un significato fin dall’inizio, è così irriducibilmente unica, così contraria alla mentalità corrente, cioè così paradossale, che anche preservarne una traccia sottile, sotto apparenze che in altri tempi avremmo definito pagane, è il dono più prezioso che possiamo fare alle generazioni future. Esse potranno non credere più a parole come redenzione, salvezza, resurrezione, giudizio finale, ma dovranno pure continuare ad interrogarsi sul perché tutto abbia avuto inizio.

(O) Ne abbiamo fatta di strada, per essere partiti dalle ‘Palle da Bowling’ come metafora di quelle politiche. E credo d’aver capito l’intenzione del tuo apparente divagare: la realtà è più forte di tutti i progetti e di tutti i sogni di società perfette e di tutte le ideologie che se ne dicono portatrici. Perciò conservare la memoria dell’inizio di un nuovo significato di tutto è un compito più importante per noi e un dono più prezioso per le generazioni future di ogni possibile moralismo.

(O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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