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Lettere

ALLEANZA EDUCATIVA

- 25/11/2018

In questi giorni siamo, giustamente e di nuovo, provocati da episodi di violenza e, in particolare, dalla vicenda di un adolescente sequestrato e picchiato nel territorio della nostra città.

Il fatto genera dolore ma, purtroppo, conferma la complessità e la fatica nella quale si vengono a trovare le persone che ci vivono.

Molti educatori degli oratori, delle associazioni giovanili scoutistiche e dei movimenti ecclesiali rilevano con evidenza come i ragazzi, a partire dai più piccoli, si trovino a vivere una realtà che sfugge, prima che alla presenza e al dialogo capace di indicare “sì” e “no” ben precisi, anche alla conoscenza e alla comunicazione con gli adulti.

Non è volontà nostra fare analisi dettagliate, eppure qualche indicazione si impone da sé nel momento in cui si guarda ai fatti, all’agire e al pensare quotidiano. È innegabile il desiderio dei più giovani di trovare un senso al reale, ma, altrettanto evidente, la fatica del “mondo adulto” a trasmettere questo senso delle cose.

I motivi sono dovuti ai ritmi di vita quotidiana, a volte incapaci di favorire incontro e dialogo tra le generazioni, e all’ingresso sempre più prepotente dei social dove valori e regole orientative della vita vengono spesso offerte acriticamente.

Inoltre l’approccio ai fatti, che chiede di fare emergere opinioni diversificate, non può limitarsi all’enunciazione della propria opinione, ma chiede di far emergere le domande sul bene, il giusto, il vero e il bello.

Insomma: la frammentazione in mille opinioni, incapaci di indicare percorsi umanizzanti, non è certo un buon servizio alla ricerca di senso di giovani e adulti.

Davanti a questa realtà non pochi genitori, insegnanti ed educatori esprimono la richiesta di condividere coraggiosamente e concretamente percorsi educativi.

In tale direzione anche le parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali del decanato di Varese hanno individuato nella “comunità educante” e nella condivisione di impegno e di forze con tutte le realtà sociali la via per continuare l’impegno gioioso di educare.

Come parrocchie, associazioni e movimenti stiamo scegliendo per un’alleanza educativa tra famiglie, scuola, oratori, società sportive e associazioni a servizio dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze che arrivi a trasformare le “emergenze” in opportunità preziosa e capace, con amorevolezza e precisione, di raccontare il bene, il vero, il bello attraverso la proposta di una “vita buona”, realmente libera perchè liberata da egoismi e violenze.

Non abbiamo intenzione di dire agli altri cosa fare, ma di immergerci insieme con tutti dentro la complessa e indispensabile scelta di educare.

In questa direzione il “fare rete” non solo ci trova in pieno disponibili, ma ci trova anche pronti a mettere a disposizione competenze, risorse, strutture e servizio del bene comune nella formazione di generazioni non contrappositive, ma costruttive.

Don Mauro Barlassina, Decano di Varese

Don Matteo Missora, Responsabile Cittadino della Pastorale Giovanile

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