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Sport

ARGENTO QUASI ORO

ETTORE PAGANI - 02/11/2018

volleyUn argento meraviglioso per le ragazze azzurre del volley. Inaspettato anche se quel tremendo (per gli altri) percorso di avvicinamento al Giappone tutto poteva fare sperare: anche l’oro.

 Ci poteva stare la speranza ma sempre con quel peso sullo stomaco di una Serbia che nel primo incontro già ci aveva legnato e con una discreta indigestione. Quel 1-3 insomma non deponeva per una strada dal facile percorso se i serbi ci fossero toccati anche in finale.

 Una eccellente prova contro una bravissima Cina aveva rinfrancato i cuori (meglio ancora mani e gambe) delle nostre azzurre ma il rischio restava. Rischio che poteva essere possibile di accantonamento dopo quel due secco contro la Serbia a nostro favore. Poteva sembrare ma la squadra avversaria ha saputo ribaltare tutto senza attimi di scompenso.

Sul 2-0 per le azzurre la situazione mutava radicalmente.

Le “nostre” anziché trovare slancio – come solitamente succede in tale vantaggio – si sgonfiavano e le avversarie invece di subire lo svantaggio ne traevano forza.

 Ovviamente, tutto ha un senso la Egonu quasi spariva di scena e toglieva alla Italia tutti quei punti che proprio dalla Egonu erano partiti mentre le serbe sostituivano la paura con una serie di punti senza sbagliare un colpo.

 Il parere tecnico è abbastanza comprensibile. Viene a… galla il gioco di squadra serbo contro soprattutto le individualità (Egonu e Bosetti) italiane. E qui le serbe sono giganti in tutto: carattere, tecnica e forza di squadra che legittimano in pieno il loro successo.

 Giusto, quindi, il risultato finale che deve essere non solo inghiottito ma anche digerito nonostante quelle lacrime agli occhi delle nostre bravissime ragazze.

 In questi casi si suole dire che una prova smagliante può e deve rimanere piena di valori ma occorre anche dare il giusto merito a chi è stato più forte.

 Ovvio che le vittorie consecutive avevano portato a fare sperare tutto da una squadra cui nessuno avrebbe concesso spazio al pronostico di quel che avrebbero potuto fare.

 Squadra giovane ma meravigliosamente d’argento la nostra.

Brillante. Proprio come l’argento. Per l’oro si può aspettare. Per le avversarie giù il cappello.

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