Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Pensare il Futuro

PORTE SUL MONDO

MARIO AGOSTINELLI - 19/10/2018

A Raqqa riapre l’ospedale

A Raqqa riapre l’ospedale

Dopo mesi di lavoro ininterrotto, finalmente, l’ong Un Ponte Per… ha inaugurato l’ospedale di Raqqa, roccaforte dello Stato islamico in Siria durante l’occupazione della città, totalmente distrutto e usato come base dai miliziani nel corso della guerra.

Oggi l’ala principale del reparto è stata completamente ricostruita ed è in grado di fornire assistenza e consultazioni a più di 300 persone al giorno. Ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Insieme alla Mezzaluna Rossa Curda, è stato allestito il reparto di maternità, che garantirà cure pre e post natali alle donne e ai loro figli, e potrà fronteggiare emergenze ginecologiche, ostetriche e pediatriche. Ci sono sale per il parto naturale, cesareo, e per l’assistenza neonatale; e una banca del sangue in grado di rispondere alle esigenze dell’intero ospedale. Infine, è stato organizzato l’intero sistema di ambulanze.

Un lavoro prezioso realizzato grazie al contributo dei tanti sostenitori e sostenitrici che accompagnano ogni giorno lo sforzo di integrazione e accoglienza dei popoli più dimenticati nonostante i massacri cui i nostri Paesi forniscono abitualmente le armi.

Ecco una bella immagine del futuro di noi italiani, non arroccati e vinti dalla paura indotta da chi ci vorrebbe isolati nella tragedia del pianeta che si vince solo con la solidarietà. Un’Italia che c’è, è viva e ha scelto di stare dalla parte di chi fugge dal conflitto, garantendo assistenza sanitaria ai civili e protezione per le vittime di violenza. Facciamolo insieme.

Non siamo né da soli, né in pochi, né poco apprezzati. Proprio la settimana scorsa don Virgilio Colmegna presidente della Casa della Carità e più volte presente nelle iniziative sulla Laudato Sì a Varese ha ricevuto dal Parlamento Ue il premio di “Cittadino Europeo dell’anno”. Un premio per la cultura dell’accoglienza di fronte al fenomeno migratorio

“È un riconoscimento che va soprattutto agli ospiti e agli operatori – ha aggiunto lui – e che permette di aprire le porte alla speranza, alla capacità di riscoprire che si può e si deve continuare ad accogliere secondo l’insegnamento di Papa Francesco e di respirare un’aria culturale, un linguaggio diverso che non è quello rancoroso, ma è quello della tenerezza che consegna a noi un gran bisogno di regole, di capacità”.

Il sacerdote segnala che “l’accoglienza produce coesione sociale a differenza di coloro che vogliono continuamente riprodurre irregolarità”. E parlando ancora del premio lo considera “un grande dono”. Per questo “l’ho accolto e mi ha reso molto contento”.

A proposito del fenomeno migratorio, don Colmegna lo considera “una sfida grande che interroga profondamente la Chiesa per il suo compito di annunciare il Vangelo e di stare nel mondo di oggi”. “L’accoglienza non è solo buonismo o azioni di volontariato. Le comunità cristiane devono vivere il messaggio del Papa non devono solo citarlo”.

Io credo che i messaggi qui contenuti vadano oltre il mondo religioso, ma riguardano tutto il futuro del nostro popolo, credenti e non credenti, che sta dando una prova encomiabile di sé attraverso molti e diffuse iniziative, purtroppo contrastate o svalorizzate dai suoi attuali governanti.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login