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In Confidenza

VIVERE PER QUALCUNO

Don ERMINIO VILLA - 12/10/2018

amicizia“Giovani, non cedete a mendaci illusioni e mode effimere, che lasciano non di rado un tragico vuoto spirituale. Rifiutate le seduzioni del denaro, del consumismo e della subdola violenza che esercitano talora i mass-media. Sono tanti i nostri contemporanei che non conoscono ancora l’amore di Dio. È urgente, pertanto, testimoniare l’amore contemplato in Cristo” (GMG Colonia, 2005)

C’è qualcosa che ci accomuna tutti, grandi e piccoli, ricchi e poveri, occidentali e orientali, giovani e vecchi. È la ricerca della felicità. Tutti vogliamo star bene, dare risposte soddisfacenti ai nostri bisogni, sorridere dopo il pianto, sperare di battere la disperazione, tornare ad avere un cuore puro entro le tenaglie del rimorso.

‘Fino all’anno scorso bastava un niente per essere contento, oggi non capita più niente che mi soddisfi…’. Bisogna che i giovani escano dalle secche del ‘sentito dire’, abbandonino le ingessature che gli adulti hanno loro imposto, si mettano in viaggio alla ricerca della felicità; ma spesso si trovano a mani vuote…

È felicità quella che prova la mamma dopo che ha atteso il suo bambino nella lunga gestazione, quella cui aspira il malato che attende i risultati delle analisi o il giovane che attende l’esito positivo dell’ennesimo colloquio di lavoro. È felicità quella che provano i genitori dopo che hanno atteso che cigoli la porta di casa alle cinque del mattino per tirare un sospiro di sollievo: è tornato vivo!

Non è felicità invece quella che cerca il terrorista che ha già la mano sulla cintura esplosiva o sul telecomando del detonatore; non è felicità l’affidare alle sostanze la soluzione dei nostri problemi; non va verso la felicità chi, dopo tante tergiversazioni, rinuncia a vivere; non è felicità la soddisfazione dell’usuraio, che ogni giorno torna a misurare il sangue succhiato ai poveri…

È felicità la tensione verso la vita, quella degli altri, la mia, quella del mondo; la felicità è parente stretta della vita piena, del dono, della decisione di far felici gli altri. È vivere per qualcuno.

La posta in gioco per un cristiano, però, non è solo riuscire ad orientare la propria vita nella direzione di una ricerca vera della felicità, ma di coinvolgere anche tutti gli altri in questa scoperta. Gli amici con cui hai condiviso gioie e dolori, magari anche inganni e delusioni, non li puoi lasciare soli. Chi ha il dono di aver scoperto il segreto della felicità, non lo può tenere per sé, ma lo offre a tutti.

Che parole possiamo usare per dire quello che oggi mi abita, la gioia che mi canta in cuore? È la passione dell’annunciatore, è l’impegno principale di tanti giovani cristiani. Occorre mettere a disposizione tutto quello che siamo, perché la felicità scoppi nella vita di tutti quelli che ci incontrano. Basta essere disponibili e vivere sempre in profondità ogni relazione di amicizia.

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