Ci sono tanti modi di cambiare una città e spesso si pensa che dipendano dal costruire o non costruire, dal creare infrastrutture o stare fermi, dal fare eventi o non farli. Io penso che tutto questo sia tanto vero quanto limitato. Le città secondo me cambiano prima di tutto se si mette al centro il miglioramento della vita quotidiana dei cittadini. Di tutti, e in particolare di chi attraversa fasi della vita e si sente meno fortunato o meno protagonista della comunità in cui vive. In questo senso ho sempre pensato che un sindaco è protagonista del cambiamento quando tiene al centro del suo lavoro le persone anziane. Coloro che hanno il merito di aver plasmato con il proprio agire la nostra comunità e averla indirizzata con il piccolo grande ruolo che ciascuno svolge nel grande motore di una città. Il futuro e la qualità della vita di queste straordinarie persone alle quali tutti dobbiamo dire grazie è il futuro di Varese e dei suoi abitanti.
Ecco perché come Sindaco di Varese ho voluto dedicarmi in silenzio, e senza il clamore dei riflettori, al rilancio di una istituzione importante come la Fondazione Molina. Il Molina deve recuperare la fiducia dei varesini, quei cittadini che in oltre cent’anni lo hanno fatto crescere e diventare patrimonio di tutti. Di chi è lì, di chi ha avuto dei parenti ricoverati o anche solo di tutti quelli che lo vedono salendo da viale Borri. Per questo mi sono sempre rifiutato di entrare in un dibattito che voleva trasformare la Fondazione in un terreno di scontro.
Ho cercato soluzioni nell’interesse del Molina, degli anziani che vi soggiornano e dei varesini, e non ho voluto diventare parte del problema. Per me il Molina è, e deve essere, il luogo del rispetto per chi ha fatto grande Varese, con il lavoro quotidiano, silenzioso e umile. Per questo in questi due anni sono andato avanti nel mio lavoro, convinto che un modo diverso e concreto di amministrare fosse possibile. C’è voluto del tempo ma attraverso un percorso costruito sulla trasparenza e la competenza oggi siamo arrivati ad avere una squadra capace di esprimere competenze e i sentimenti dei varesini, e che mi auguro possa realizzare un nuovo progetto per il Molina che torni ad essere nel cuore dei varesini e lontano dalle polemiche. Il nuovo cda del Molina che ho nominato mette al centro le persone anziane, le famiglie e i dipendenti che fanno funzionare una struttura complessa nonché la sinergia che ci deve essere tra la casa di riposo e la sua città.
Davide Galimberti, Sindaco di Varese
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