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Opinioni

INSIEME

FELICE MAGNANI - 14/09/2018

relazioneUno dei grandi temi correnti è quello della comunicazione, la capacità di stabilire relazioni che aiutino l’essere umano a capire sempre un pochino di più chi sia, quale ruolo abbia e che cosa possa fare per veder riconosciuta la propria identità e la propria dignità in tutti i luoghi o ambiti in cui vive e matura il proprio senso di responsabilità. Comunicare in modo corretto non è facile. Capita spesso di essere testimoni diretti o indiretti di situazioni in cui l’essere umano viene privato della sua dignità, tagliato completamente fuori da una comunicazione che si trasforma in una sofisticatissima arma per demolire o per distruggere tutto ciò che non rientra nella sfera dell’egoismo privato.

La comunicazione è, nella sua natura espressiva, un grande strumento educativo, che aiuta l’essere umano a conoscere e a riconoscere, è uno dei modi, forse il più bello, di costruire insieme una comunità in cammino, che sappia riconoscere nella parola la forza per migliorare la propria condizione, per manifestare il proprio pensiero, le proprie emozioni, i propri sentimenti, per stabilire rapporti corretti.

Mi viene in mente al riguardo quanto abbia inciso la comunicazione scritta nel far vivere e potenziare la forza dell’amore. Nella società della comunicazione telematica, dove tutto si riduce e si contrae, togliendo la visibilità della parola e la forza della sua potenzialità espressiva, la relazione soffre di mutismo emotivo, di mancanza di organicità umana e spesso si posiziona e si contrare fino a dissolversi, privando la natura umana della sua vocalità creativa, della possibilità di sviluppare rapporti e relazioni che siano umanamente creativi. Il progresso tecnologico allarga a dismisura la possibilità di entrare in contatto, offre un sistema molto ampio sul piano della scelta individuale, ma non coltiva tutto ciò che si misura con la spiritualità della persona, con la sua forza persuasiva, con la sua capacità di entrare nel vivo della risposta della condizione umana alle provocazioni relazionali.

Educare alla relazione significa aprire il cuore e lo spirito a una libertà misurata, in cui la persona riflette le proprie pulsioni, la propria voglia di apertura sociale, il desiderio di potersi configurare senza dover per forza sottostare alle ragioni limitanti di una tecnologia chiusa, sempre più spesso incapace di cogliere le vibrazioni, anche quelle più profonde, che animano la natura umana nella sua ricerca di verità.

La tecnologia è spesso priva dell’immagine sensoriale, di quella sfera della sensibilità che avvolge e incarna la vocazione all’umanità dell’individuo. La relazione è sempre più spesso tronca, disarticolata, incompiuta, disapprovata, non corrisposta, abulica, ridotta all’osso e quindi incapace di esprimere la grande ricchezza di suoni e di linguaggi che anima il mondo delle relazioni umane. Rafforzare la comunicazione significa riconoscerle la possibilità di emanciparsi dagli stereotipi e dagli archetipi, da chi la vorrebbe mantenere sotto controllo per impedirne l’evoluzione, la verità espressiva.

È all’interno delle dicotomie umane che il sistema relazionale rivendica i propri diritti, la propria condizione, rifiutando la subalternità e il totalitarismo espressivo, per riandare all’origine dei rapporti, quando la parola possedeva una sua precisa connotazione nel processo di maturazione umana, cultura e sociale delle persone.

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