Arriva tra le polemiche, non solo politiche, la seconda edizione di Nature Urbane, il festival varesino delle ville e dei parchi. È obiettivamente una bella iniziativa, un’occasione per attirare visitatori e far conoscere la città-giardino anche ai residenti più distratti. Un cambio di passo rispetto a quando, per facilitare il turismo, si pensava di costruire posti-auto sbancando il fianco della montagna con la dinamite appena sotto le cappelle del ‘600. Un’inversione di marcia. Un’altra filosofia. Chi usa l’auto ora deve pagare il parcheggio anche in città, come in qualunque altro luogo d’arte.
Si è detto e scritto che il progetto di Nature Urbane non è abbastanza condiviso e che fino all’ultimo è stato “secretato”, che l’idea iniziale è stata scippata al legittimo proprietario (il vicesindaco Daniele Zanzi) e che non c’è chiarezza sui costi. Più fuoco amico che nemico, secondo le migliori tradizioni dei bizantinismi della politica. Un comodo assist regalato agli avversari della giunta in carica, quasi tirati per i capelli a chiedere più trasparenza e informazioni precise sui costi del festival.
Due anni fa, luglio 2016, nacque la nuova giunta e destò entusiasmo la nomina del super-assessore alla cultura e al turismo Roberto Cecchi, fiorentino, ex sottosegretario ai beni culturali nel governo Monti, membro del consiglio di amministrazione del Fai, una carriera spesa fra soprintendenze, ministeri e delicati incarichi al Colosseo, al refettorio di S. Maria delle Grazie, ai Nuovi Uffizi di Firenze e alle Gallerie dell’Accademia a Venezia. “Siamo ricchi e non sappiamo quanti sono i nostri tesori artistici, dove si trovano e in quali condizioni versano. Dobbiamo riscoprirli”, furono le sue prime dichiarazioni da assessore.
Cecchi è stato di parola. Valorizzando l’idea che sicuramente condivide con altri, l’anno scorso allestì un programma ricco di iniziative. Ora il Comune fa il bis, prevedendo nello spazio di dieci giorni, tra il 20 e il 30 settembre, quattrocento visite in trentuno ville e giardini di solito chiusi al pubblico, di cui ventitré privati e dieci aperti per la prima volta in assoluto; una trentina di conferenze, letture, proiezioni e concerti, venti attività per bambini e scolaresche, sedici itinerari in straordinari contesti paesaggistici e percorsi storico-naturalistici. Varese insomma si svela a migliaia di turisti e ai suoi stessi abitanti, che spesso non la conoscono come meriterebbe.
A chi è capitato di mettere piede nella villa Spartivento dei banchieri Aletti a Biumo? Di passeggiare sotto il portico rinascimentale di villa Bianchi Piatti Clerici a Velate con le sue leggende di fantasmi? Quanti hanno ammirato da vicino le decorazioni liberty di villa Magnani a Induno Olona o gli intonaci colorati, la finestra ellittica e il balconcino a sbalzo con ferro battuto a forma di ragnatela della villa Agosteo al Sacro Monte, con le piastrelle in ceramica di Laveno? Le 58 schede curate da Serena Contini nel sito www.natureurbane.it (utile per conoscere orari, prenotazioni, navette ecc.) aiutano a scegliere le mete.
Ville storiche, cascine, castelli, palazzi liberty, giardini, parchi pubblici, chiese, villaggi, sentieri, fonti d’acqua, beni del Fai, orti, boschi, prati, ippodromi, alberghi: il super-assessore ha ragione, scopriamo i tesori di casa nostra e facciamoli conoscere oltre i confini provinciali. Nature Urbane indica la strada attraverso le suggestioni della Belle Epoque e lungo i percorsi devozionali del Sacro Monte, seguendo l’antica via Francisca del Lucomagno e visitando i capolavori dell’arte funeraria, risalendo ai tempi eroici delle industrie tessile ed aeronautica che furono il vanto di Varese e gustando i sapori delle specialità agroalimentari.
Senza dimenticare l’arte, la storia, la musica, l’astronomia e i libri per ragazzi con Monica Guerritore, Massimo Popolizio, Giobbe Covatta, Lella Costa, David Riondino, Mario Perrotta e Max Pisu che leggono a puntate L’Isola del Tesoro ai Giardini Estensi. Emozionante. Al di là delle beghe da cortile che infilano la politica in ogni ragionamento, Nature Urbane ci sembra un appuntamento valido, che dà lustro alla città ed è il benvenuto.
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