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In Confidenza

CAMMINARE INSIEME

Don ERMINIO VILLA - 06/09/2018

martiniGiulio Giorello, docente di filosofia della scienza all’Università Statale di Milano, parlando ad Assisi, ha affermato: “Secondo il cardinale Martini il dialogo tra un uomo credente e un uomo non credente aveva bisogno di un canone comune: che entrambi fossero intelligenti”.

Questi pensatori contemporanei avvertivano una esigenza rara di comunicare con semplicità, ma anche con passione, un dilemma che attanaglia credenti e non credenti: non separare mai il problema della libertà dal problema della responsabilità.

Scriveva il cardinale Martini: “Alla Chiesa si può rimproverare una scarsa sensibilità verso la fiaccola della libertà, ma certamente non verso la responsabilità e la verità, le cui statue ancora nessuno ha costruito. Dice Gesù durante l’Ultima Cena: ‘Consacrali nella verità. La tua parola è verità(Gv 17,17)”.

Si è battuto molto il nostro Arcivescovo di allora, prima di tutto per testimoniare – da autorevole biblista – che i credenti nella buona novella, coi comportamenti che la dimensione sacra propone, non si oppongano alle cose profane, ma cerchino ad ogni costo il dialogo, lo fecondino rispettandone le competenze, lo fondino su valori fondativi e permanenti dei comportamenti etici.

Con la “Cattedra dei non credenti” ha rilanciato la necessità di interrogarsi reciprocamente su terreni di condivisione, per allontanare confusioni, intolleranze, violenze…

Nel suo volume intitolato “Colti da stupore. Incontri con Gesù” (ed. Mondadori 2011) scriveva: “Quando si cammina insieme nello Spirito, ci si accorge ad un certo punto che i cammini non si incrociano in maniera disordinata e imprevedibile, come per le vie di una grande città, ma che in qualche modo tutti stanno camminando verso una direzione comune.

Infatti “camminare insieme” significa che non abbiamo ancora raggiunto la meta ultima: c’è un mistero al di là di tutti i cammini a cui cerchiamo di avvicinarci”.

Purtroppo non tutti nella Chiesa, cinquant’anni dopo il Concilio, credono al confronto collegiale dentro la vita comunitaria…

Cosciente di quanto ci fosse ancora molto da far evolvere per una corretta coscienza di Chiesa a servizio del Vangelo per il bene di ogni uomo, diceva: “Siamo richiamati ad essere trasparenti, a dire la verità. Per questo ci vuole grande Grazia. Ma chi ne esce è libero!”.

Difficile e impegnativo essere buoni cristiani. Saremo capaci di ascoltare con intelligente perseveranza l’insegnamento di un così saggio Pastore, mantenendone viva la presenza tra noi?

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