“Non esistono le famiglie perfette che ci propone la pubblicità ingannevole e consumistica: questa mostra un’illusione che non ha nulla a che vedere con la realtà che devono affrontare giorno per giorno i padri e le madri di famiglia”. E’ quantomai realista papa Francesco, che sa – come anche noi, del resto – che non esistono coppie perfette, solide, ricche e felici…
La realtà è fatta non solo di cose belle, ma anche di arrosti che bruciano, di sveglie che suonano troppo presto, di stanchezza e fragilità, di una montagna di panni da lavare e stirare, e di pochi attimi liberi di respiro e tranquillità rubati al tempo che fugge.
La coppia che vince le sfide della vita non è quella propina-ta dai mass media, così impeccabile da essere irreale, ma è proprio quella imperfetta: che litiga, che a tratti sembra solo sopportarsi, che fatica a tirare avanti nella quotidianità e che sa trovare in tutto questo anche sprazzi di cielo e momenti di allegria.
La coppia non è mai a un traguardo raggiunto, ma è sempre una sfida da affrontare insieme, con gli inevitabili momenti sì e momenti no.
E’ bene dirlo chiaro a chi sta percorrendo un cammino verso il matrimonio: innamorarsi è ciò che fa iniziare una storia, ma l’innamoramento da solo non è sufficiente perché una storia abbia le caratteristche per durare nel tempo.
Bisogna chiedersi, ad esempio, se la persona di cui si è innamorati condivide con noi l’impostazione sulle scelte di fondo, e se l’attrazione tra noi ha lo spazio per coltivare anche un amore di amicizia. L’amicizia, infatti, è una delle componenti essenziali per far durare un matrimonio, ed è molto difficile tra persone che abbiano valori e mète esistenziali troppo diverse.
Quando poi arrivano i figli, vengono messe in moto una serie di relazioni nuove, non solo sul piano inter-personale, ma anche su quello intra-personale: quel neonato, che arrivando ci rende papà e mamma, trasforma il coniuge in genitore e getta nuova luce anche sul nostro rapporto di figli con i nostri genitori.
Si tratta, ancora una volta, di imparare un ruolo totalmente nuovo, che ciascuno conosce solo in base alla sua esperienza di figlio. Questo confronto è un’altra sfida: una novità difficile perché i modi in cui l’uomo e la donna si relazionano al figlio devono riuscire a conciliarsi: sono due mondi complementari, non contrapposti. Ma anche qui la capacità dei genitori di continuare, pur nelle difficoltà, a volersi bene è la migliore garazia di una crescita serena anche dei figli…
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