Sere fa, in cima ai fiori dell’oleandro bianco, la visione di una luna sghemba orlata di velo sopra la collina. Una luna, bella e misteriosa come la Musa Addormentata di Brancusi, che si lasciava guardare senza adombrarsi. Nell’ovale madreperlaceo, l’incavo brumoso degli occhi e il solco tenue della bocca, rivelava ai terrestri la sua siderale umanità.
Niente matasse di nuvole avvitate a turbarla, nessuna bizza del meteo in agguato: solo, intorno, il tempo infinito del mistero.
È proprio questo che attrae chi la osserva: il muto colloquio.
Ti sembra di poterle far arrivare i tuoi pensieri con il clic di una mail. Per aspettarne la risposta.
Ed è sempre questo inafferrabile raffronto che ha incantato Il ragazzo aristocratico di Recanati. Ma anche salvato, dalla paura della morte, l’altro ragazzo, il minatorino della zolfatara raccontato da Pirandello, il piccolo Ciàula: quando, dopo la chiara luce salvifica, appena sopra la bocca del pozzo, s’è profilato il faccione rassicurante.
Mai e poi mai Ciàula l’avrebbe pensata -e sentita- così vicina, cordiale amica.
Ma chi può dire di aver avvicinato la luna fino a toccarla?
Neil Armstrong, il giovane astronauta americano, è stato il primo, con Buzz Aldrin, a poterla sfiorare. Senza però potersi togliere la pesante tuta da similmarziano, fastidiosa barriera tattile e mentale.
Forse solo gli artisti riescono ad accostarsi alla luna meglio dei similmarziani -Chagall, Van Gogh, Monet e quanti altri- e parecchi musicisti: per esempio Beethoven (ma qui bisogna ammettere che gli aveva in realtà ispirato la sua stranota Sonata al Chiaro di Luna una bella giovane, il titolo fu dato da altri).
C’è anche un artista di casa nostra che ha grande confidenza con lei.
Si sapeva che Luca Missoni -non solo comproprietario e manager dell’ omonima casa- avesse anche doti e interessi artistici sviluppati nell’attività di famiglia, basta ricordare il suo indimenticabile allestimento della mostra sulla storia familiare presentata al Ma*ga qualche anno fa, il ruolo di direttore artistico dell’Archivio Missoni, e il più attuale impegno di presidente degli Amici del Ma*ga. Non tutti però sanno di questa confidenza di osservatore di cieli, svelata nelle ripetute mostre fotografiche in Italia e all’estero.
Spia la luna appena può, anche dall’osservatorio che si è costruito appositamente, cercando di fotografarla ad ogni eclissi: sicuramente lo farà anche questo venerdì sera, 27 luglio, quando ci sarà un incontro ravvicinato tra Luna e e Marte e una eclissi totale che la tingerà di rosso.
Proprio in coincidenza con questo evento astronomico Missoni ha fatto un regalo a Varese, alla città in cui vive: nel bel Battistero barocco di Velate (sino al 12 agosto) è presente una installazione con tre delle “sue” lune.
Le vedrete svelarsi lentamente, nell’alto del cielo nero sopra l’altare: sembreranno sempre più nitide e vicine, sempre più corpose e luminose. Una color rosa, una celeste, una di un giallo aranciato: quasi tre abiti diversi, indossati dalla luna e …”scelti” dallo stilista. Tre globi colorati e luminosi, visibilmente attraversati da rughe e incavi della superficie.
La tecnologia utilizzata col massimo dei risultati, telescopio e fotografia, resta, come necessario, un segreto di chi se ne serve così bene grazie agli studi personali e alle sperimentazioni.
Ma tanta lodevole competenza non è nulla rispetto all’esito finale: una installazione laica per il Battistero velatese, luogo di devozione, di una storia che trasporta in alto, verso la cima della montagna sacra varesina. E che è complesso frutto, non più solamente scientifico, ma altamente artistico e spirituale, di un’ esperienza mistica in una notte di luna piena.
Le reazioni di chi entra sono molto diverse, dice la gentile ragazza che ti ha guidata a penetrare nel buio totale del Battistero dall’assolato pomeriggio estivo. Mentre una composizione dello stesso artista in sottofondo irradia lente note siderali gli occhi si abituano al buio e le lune si svelano al massimo del loro fulgore.
Il ricordo è nitido: il giorno in cui Armstrong allunava era sempre estate, il 20 luglio del 1969.
E ora…
Ora non occorre più partire per toccare la luna, lei è qui, a portata di mano.
“A qualcuno- bisbiglia ancora la guida- è scappata una preghiera”.
Lune svelate al Battistero di Velate Installazione di Luca Missoni Battistero di Velate, Piazza Santo Stefano(di lato alla Chiesa) Martedì e venerdì 13.00-19.30 Sabato e domenica 10.00-13.00/ 15.19,30 Fino al 12 agosto 2018 Il 27 luglio apertura speciale dalle 21 alle 24 Patrocinio Beautiful Varese International Association e Fondazione Comunitaria varesotto, partner tecnici Isea e Gieffecolor (con la collaborazione di Carla Tocchetti)
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