Un’occhiata sommaria e di primo avviso arriva alla facile conclusione di un “mondiale” tra i peggiori di quelli visti sinora. Roba, insomma, da far ancor più rimpiangere l’assenza della nostra Nazionale. O forse no. Forse il contrario: il vedere che le squadre meno quotate reggono il passo delle favorite mettendo in forse i passaggi nei vari gironi potrebbe anzi far pensare alle maggiori difficoltà che i nostri avrebbero dovuto affrontare.
Sono deduzioni approssimative, ovviamente, che possono saltare in aria come su dinamite è cosa che riguarda senza il minimo dubbio il vantaggio iniziale delle “forze sfavorite” su quelle favorite.
E su questo non ci piove ma la ragione non è poi così priva di logica come potrebbe apparire: che si tratti di Senegal, Islanda e via di questo livello ognuna delle rispettive nazionali può permettersi di presentare almeno uno o anche più di uno di quegli stessi fuori classe che ormai da tempo illimitato figurano come uomini base in varie formazioni di società.
Uomini base si diceva e come tali nei vari campionati ovvio, quindi, il rafforzamento anche delle rispettive Nazionali una volta chiamati a farne parte.
E se proprio la si vuole dire tutta dal realizzarsi di queste imprevedibili messe in campo non si è certo rimasti delusi anche (e a maggior ragione) quando a farne le spese sono state le “grandi” soprattutto la Germania nel suo esordio assai mediocre rispetto ad un piacevole Messico.
Le cose cambieranno con il tempo è ovvio.
Così come con il passare del tempo si fece strada la Nazionale di Bearzot fino ad arrivare alla vetta dopo avere raccolto critiche su critiche nel superare i vari gironi.
Tutto dovrà, dunque, riesaminarsi ma per il momento è giusto unirsi agli applausi toccati agli outsider.
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