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Attualità

COMUNICATORE A PALAZZO

ARTURO BORTOLUZZI - 29/06/2018

comunicatoreLa settimana scorsa mi sono occupato della concreta attuazione, a livello locale, dei decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del numero 74 del 2017.

L’obiettivo di questo decreto è, lo ricordo, ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e garantire l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Per raggiungere questo scopo, queste sono obbligate ad avere l’Oiv (Organismo interno di valutazione) e il Comunicatore.

Il Comunicatore zoppica dello stesso piede dell’organismo interno di valutazione del Comune di Varese.

Malgrado le tante lettere inviate da me al Comune, mai queste figure, che dovrebbero legare la pubblica amministrazione ai cittadini, mi hanno contattato.

Così, ho scritto al sindaco del Comune di Varese, innanzitutto per chiedergli di trasmettere al Comunicatore, che ho letto intende occuparsi della questione Brand di Varese, le proposte da me fatte in tema e di cui ho anche scritto su questo settimanale.

Gli ho anche suggerito questo: di affidare le comunicazioni ai comunicatori, o meglio, alle nuove figure del giornalismo pubblico che si stanno affermando anche nei nuovi profili dei contratti del pubblico impiego.

Insomma, il Comune deve fare in modo che tutte le nuove figure in funzione presso di sé, possano servire per sburocratizzarlo e avvicinarlo al corpo sociale.

La loro azione dovrebbe essere il più possibile coordinata e raggiungere l’obiettivo che noi tutti si spera, procedendo con calma e sotto la guida del Sindaco. Dovrebbero svolgere, come dice il Quotidiano Enti locali del Sole24ore, un lavoro comune, secondo, appunto, un criterio di “team building” guidato da una buona dose di innovazione organizzativa.

Solo sul punto della valutazione della performance, i passaggi indicati sono chiaramente ispirati dalla “trasparenza comunicativa”: a) “il conseguimento di obiettivi collegati ai bisogni e alle aspettative della collettività”; b) “la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi”; c) “lo sviluppo quantitativo e qualitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli utenti e i destinatari dei servizi”; d) “la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati”.

Insomma, senza tecniche comunicative avanzate e gestite da professionisti come, per esempio, l’uso professionale dei social, delle chat e delle piattaforme open, la partecipazione del cittadino resterà uno dei tanti diritti astratti.

Il ruolo del Comunicatore pubblico è quello di costruire ponti saldi e duraturi tra i soggetti che operano nell’interesse comune e i cittadini.

Citando un documento di Formez (organo per l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione) “il comunicatore è colui che riesce a trasmettere il cambiamento, a interpretare rapidamente le situazioni e le tendenze in atto all’interno della società“.

 

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