Il matrimonio e il percorso che ad esso conduce è senza dubbio un cammino intenso, ricco di gioie, fatiche, felicità e a volte dolori. Comunque è una delle esperienze più belle che una persona, unita ad un’altra, possa vivere.
Per questo la Chiesa – dalla persona del Papa alle coppie che accompagnano i fidanzati al matrimonio – è disponibile ad offrire un supporto ai giovani che stanno vivendo l’esperienza dell’affettività fin dalle prime fasi dell’innamoramento. Si tratta di illuminare il desiderio di pienezza che quel ragazzo/ragazza stanno sperimentando e la chiamata alla comunione porta scritta nel cuore.
Precisa il Papa: “La decisione di dare al matrimonio una configurazione visibile nella società con determinati impegni, manifesta la sua rilevanza: mostra la serietà dell’identificazione con l’altro, indica un superamento dell’individualismo adolescenziale ed esprime la ferma decisione di appartenersi l’un l’altro”.
In un contesto di frammentarietà e di sfilacciamento delle relazioni, occorre aiutare i futuri sposi a costruire un progetto di vita che corrisponda al disegno di Dio su di loro, e quindi abbracci tutta la vita in modo stabile e sia anche un investimento sul futuro: “Il matrimonio va oltre ogni moda passeggera e persiste. Implica una serie di obblighi, che scaturiscono però dall’amore stesso, che è capace di rischiare il futuro” (AL 131).
Nel mondo di oggi sono tanti gli elementi che disorientano i giovani rispetto a una scelta da compiere “per sempre”. La mentalità che li vede più preoccupati di sé che degli altri mina la scelta del dono di sé a tutti i livelli e mette in crisi l’autenticità di un rapporto di coppia vissuto nella prospettiva di un dono sincero di sé all’altro.
Ad essere messo in discussione è l’istituto stesso del matrimonio, col suo patrimonio di valori, atteggiamenti e scelte. Un numero sempre maggiore di persone sceglie la convivenza o il fidanzamento a vita. Senza giudicare né tantomeno allontanare chi opta per simili scelte, la Chiesa deve tener aperto un proficuo dialogo con costoro, invitandoli a sentirsi parte della vita comune.
È fondamentale che in questa fase le giovani coppie non siano lasciate sole, ma accompagnate dall’affetto premuroso della loro comuntià, che non può disinteressarsi delle loro situazioni di difficoltà, delle eventuali crisi nella vita matrimoniale e degli eventi lieti o tristi, quali la nascita dei figli o la morte di persone care.
È pur vero, oltre a questo, che la comunione familiare alimenta la coesione sociale e ne è l’autentica sorgente. Risorsa feconda che fa crescere in umanità tutta la società.
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