Che i soldi contino anche nello sport è un dato di fatto di assoluta certezza. Che però si consenta a un pilota di sbattere assolutamente e volutamente contro il primo avversario a portata di mano senza che gli sia impartita una più che dovuta squalifica è cosa a dir poco stomachevole.
Si sta parlando di Grosjean che sistematicamente in ogni gara va a collidere “sempre” con decisione e volontà contro il primo avversario che gli sta vicino mandandolo, il più delle volte, a finire contro altri.
Chiaro che i signori della giuria limitandosi a qualche retrocessione di posizione o penalizzazione di tempo non osano a procedere come sarebbe necessario.
Che i soldi contino, si diceva è un dato di fatto e che per questo solo per questo, non si intervenga con assai maggiore decisione di quanto si sia finora fatto. Mandando a casa il “demolitore” si ridurrebbe ad una sola vettura la presenza della macchine della specifica squadra.
Naturalmente la cosa creerebbe la rimostranza della marca che si volgerebbe poi in questioni economiche.
È un dato di fatto preciso e inequivocabile ma anche indegno. Anche perché a parte il comportamento singolo viene spesso rovinato il risultato di una gara quando il prode francese mette – sistematicamente – fuori corsa un avversario modificando così il risultato finale. Una volta queste cose non sarebbero accadute posto che uno scontro in piena accelerazione sul tipo di quelli prediletti da Grosjean lo avrebbero proiettato di sicuro su un’autolettiga con prosecuzione della corsa all’ospedale più vicino e con possibilità di continuazione della gara per gli altri senza ulteriori rischi.
Così sarebbe accaduto una volta quando i costruttori delle macchine non avevano ancora messo a disposizione questi meravigliosi mezzi sostanzialmente “salvavita” che si usano ora: grazie ai quali ci si può permettere tutto senza rischiare più di tanto.
Rientra anche in questo il comportamento di un pilota di questo tenore che porta allo svilimento di un magnifico intervento meccanico a risultati di gara del tutto riprovevoli
La cosa – soldi o non soldi – rimane indegna. Restano salve, per fortuna, le vite e le capacità di terzi ma non i risultati con notevole danno per l’automobilismo.
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