Amorfismo: essere privi di personalità, essere anonimi, senza carattere. Senza idee, senza volontà di fare, intrisi di accidia, assolutamente passivi, senza interessi, senza passioni, incapaci di pensare, disposti a subire tutto, incapaci di reazione, che tutti possono facilmente violare.
Questo fenomeno non è presente solo tra noi, cittadini italiani, ma lo è particolarmente in noi; nel contempo gruppi più o meno piccoli manifestano i loro pensieri e i loro disagi con azioni e reazioni molto violente, distruttive, aggressive. E sono gruppi collocabili sia nell’estrema sinistra che nell’estrema destra. E, a mio parere, diventano sempre più numerosi quelli che hanno comportamenti lontani dalla logica, lontani dal buon senso troppo scarsamente usato..
Cosa è successo nelle nostre teste? Siamo diventati incapaci di farci rispettare. Ci possono abbindolare con molta facilità, sicuri di restare impuniti con le loro chiacchiere intrise di mala fede, sicuri di aver successo sulla nostra incapacità di reazione, sulla nostra incoerenza, sulla nostra superficialità.
Il non pensare intorpidisce le nostre menti e lasciamo che insensatamente pochi figuri prendano in giro milioni di Italiani, milioni di poveri diavoli intenti a sopravvivere ad una dura realtà, velata da falso benessere che, come una bolla di sapone, potrebbe svanire facendoci precipitare in uno stato di miseria irreparabile.
Siamo una società piena di anziani sofferenti, lasciati vegetare nei loro giacigli, nelle loro maleodoranti stanzette. Siamo incapaci di risolvere il problema della demenza senile, delle patologie croniche, delle loro silenti sofferenze spirituali e fisiche. Siamo una società piena di giovani vittime della droga, dell’inedia, alla cui vita non siamo stati capaci di dare un significato positivo. Siamo una società istupidita dalla tecnologia che, abilmente maneggiata, ruba valori al nostro esistere. Siamo una società facilmente abbagliabile da terribili frivolezze che la schiavizzano.
Siamo una società sfortunata che ha perso le guide, i condottieri, i difensori del vero. Una società cieca che non sa più vedere la verità. Una società che non sa guardare.
Siamo una società che insegue falsi profeti che la portano all’annullamento. Siamo una società sorda che non sa ascoltare l’allarme lanciato secoli fa, appunto contro i falsi profeti.
Falsi e subdoli figuri capaci d’agire astutamente, a seconda delle convenienze, sia in campo religioso che in tutte le “discipline” della società, come nella politica, nella economia, nel lavoro ed altro. Essi, utilizzando molto la roboante pubblicità, esercitano sempre un grande fascino sulle personalità velleitarie ma molto spesso acritiche.
Siamo una società che butta via cervelli saggi, pieni di esperienza, imbrigliandoli nella gabbia della pensione, stupidamente emarginandoli, senza saper cogliere quanto loro possono ancora dare e donare con la loro esperienza e saggezza.
Una società che si suicida con la burocrazia, convinta che questa possa essere un muro della difesa contro la corruzione, a cui invece apre le porte.
Una società di individui che hanno paura di donarsi al prossimo, di amare il prossimo, incapaci di vedere nel prossimo gli stessi bisogni di cui soffrono.
E così risulta che per mesi non abbiamo avuto “il governo”. Ed i mass-media hanno cantato la loro melodia che ha esaltato l’inedia. Melodia che ha annichilito le così dette forze popolari, quelle che dovrebbero difendere i poveri diavoli di tutti i giorni. I portatori dei valori degli umili, dei poveri si sono inariditi e non sanno difendere chi ha i grandi bisogni di vita. Si sono lasciati abbagliare da falsi valori, da false apparenze. Hanno perso la generosità necessaria, l’intelligenza necessaria, il pensiero necessario, la cultura necessaria, l’utopia necessaria per difendere il popolo o addirittura l’hanno tradito? Usano i doveri degli altri per giustificare i loro errori!
Stiamo vivendo un momento molto difficile in cui teste arroganti inaridiscono la democrazia, violandola con parole spudorate, con false immagini contrarie alla vera realtà. Ci hanno rubato la voglia di lavorare, la voglia di sudare, la voglia di progettare, la voglia di realizzare, la voglia di pensare, la voglia di fare. Ci è stata rubata o siamo noi che l’abbiamo rigettata? Quanti amari pensieri ci sono in noi in questi in questi giorni!
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