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In Confidenza

ACCETTARE L’IMPERFEZONE

Don ERMINIO VILLA - 09/03/2018

fidanzatiBasta uno sguardo, a volte, furtivo, ironico, complice… Un’attenzione quando serve. Un braccio attorno alle spalle. Un aiuto inaspettato. Un mazzo di fiori, un invito fuori. O forse solo una parola detta al momento giusto. E la persona che abbiamo davanti d’improvviso si illumina di una luce diversa. E ci si trova lì, privi di difese, in balia di forti emozioni che sembra di non avere mai provato prima.

Le alchimie dell’amore seguono vie misteriose. Si intraprende questa strada ad occhi chiusi, ci si butta senza paracadute, perché è così che funziona, e in un altro modo non si potrebbe.

I difetti dell’amato non si vedono; non si vede nulla al di fuori di quella luce accecante che ci stordisce e ci inebria.

Poi la vita fa il suo corso e le cose man mano si concretizzano: arriva la casa, poi il matrimonio… i figli.. Gioie immense e difficoltà inattese. Momenti tesi e inaspettati.

Ma la coppia vincente non è quella propinata dai mass media, così impeccabile da essere irreale, ma è quella imperfetta. Sì, proprio quella che litiga, che a tratti sembra solo sopportarsi, che fatica a tirare avanti nella quotidianità e che sa trovare in tutto questo anche sprazzi di cielo e di allegria.

Una coppia alla “Vianello”, colma di umanità vera e viva. Che a tratti arranca, ma vuole e ce la fa ad andare avanti nonostante tutto. Che si tiene per mano anche di fronte alla montagna più dura.

Che sia bene partire con il piede giusto l’aveva già ricordato papa Benedetto pronunciando parole chiare durante l’Incontro mondiale delle famiglie: “Nel rito del matrimonio la Chiesa non dice: “Sei innamorato?”, ma “Vuoi?… Sei deciso?…”.

L’innamoramento deve divenire vero amore coinvolgendo la volontà e la ragione in un cammino che è quello del fidanzamento, di purificazione, di più grande profondità, così che realmente tutto l’uomo, con tutte le sue capacità, con il discernimento della ragione, con la forza di volontà, dice: “Sì, questa è la mia vita”.

Se queste sono le premesse, non fa meraviglia se, più avanti, sopraggiungono litigi quotidiani, discussioni a non finire, stanchezze e fragilità di ogni tipo…

Realisticamente papa Francesco ci fa osservare: “Tutti siamo una complessa combinazione di luci e ombre. Il fatto che l’amore (dell’altro) sia imperfetto non significa che sia falso o che non sia reale”. E poco oltre ribadisce: “L’amore convive con l’imperfezione, la scusa, e sa stare in silenzio davanti ai limiti della persona amata”.

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