Per l’Italia, il deferimento alla Corte di giustizia europea è sempre più vicino e il rischio di forti sanzioni sempre più concreto. A causare questa situazione sono i livelli di inquinamento atmosferico fuori legge da anni, le gravi conseguenze sanitarie per i cittadini italiani e le politiche insufficienti messe in atto da Governo e Regioni..
Iinfatti, le informazioni ottenute dalla UE dai Ministri non sono tali da “cambiare il quadro di insieme” all’interno del quale l’Italia è sotto procedura di infrazione da parte della Commissione perché supera i limiti stabiliti dalla legge sia per l’inquinamento da biossido di azoto (NO2) che da particolato (PM10).
In particolare, «il nostro Paese ha già ricevuto il parere ragionato relativo alla prima procedura il 15 febbraio e quello relativo alla seconda il 27 aprile 2017. Il prossimo passaggio per entrambe le procedure sarà il deferimento dei due casi alla Corte di Giustizia Europea e, qualora gli sforamenti dovessero persistere, il nostro Paese rischia la condanna al pagamento di ingenti sanzioni pecuniarie.
Non è un caso che le nostre città siano le più inquinate del continente. In Italia infatti abbiamo uno dei parchi auto più vecchi e inquinanti d’Europa: solo per citare un dato, circolano ancora quasi 10 milioni di veicoli Euro 0, Euro 1 e Euro 2, modelli diesel estremamente inquinanti e dannosi per la salute».
Per risolvere l’emergenza cronica causata dall’inquinamento atmosferico ed evitare le sanzioni il Ministro Galletti dovrà fare ben altro che ‘continuare il dialogo’. I cittadini italiani hanno diritto a un deciso cambio di ambizione per poter finalmente respirare aria pulita.
Il nostro Paese che, ogni anno, conta 80mila morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico, quasi un quarto del numero complessivo europeo mostra una situazione di gravità che può essere affrontata solo con un impegno e una determinazione coerenti col danno arrecato ai cittadini» ha dichiarato la presidente di Cittadini per l’Aria Anna Gerometta.
Occorre discontinuità rispetto al passato, coraggio nel prendere nuove misure secondo due direzioni da seguire. Da un lato, bisogna disincentivare drasticamente la combustione di fossili (gas, petrolio…) per il riscaldamento, dannosa sia per l’ambiente sia per la salute. Dall’altro, serve bandire il prima possibile i veicoli diesel dalle nostre città, sostenendo con adeguati finanziamenti e infrastrutture la mobilità sostenibile, l’uso del trasporto pubblico e la ciclabilità».
È importante che tutte le istituzioni sostengano questi obiettivi: il nuovo Governo, ma anche le nuove Giunte Regionali, come quelle di Lazio e Lombardia che andranno a votare il 4 Marzo, due delle zone più inquinate del Paese».
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