Anche nel dibattito politico si parla molto spesso di competenze. Ma in realtà di cosa si tratta? Sono comportamenti, applicati e osservabili, che creano un vantaggio competitivo per una qualsiasi organizzazione sia essa un’azienda, una comunità, un Paese.
Pertanto conviene chiarire che nei comportamenti, applicati e osservabili, ci sono: le conoscenze, le abilità, i modi di agire utilizzati nella quotidianità.
Se pensassimo per un momento a una torta, ben guarnita di golose creme e marmellate, tutti saremmo interessati a una fetta in grado di garantire i sapori contenuti sia al centro sia nelle parti più distanti dei diversi strati.
Nella metafora della torta, come indicato, è schematizzata per una realtà aziendale, al centro troviamo: i tratti della persona, le sue motivazioni e i suoi valori; andando verso l’esterno: quella sfera di aspetti più sviluppabili nel tempo; a seguire la zona destinata alle conoscenze di interesse personale da orientare verso quelle di interesse aziendale, così come i comportamenti di carattere generale da allineare con quelli richiesti da un’azienda.
Ovviamente le stesse considerazioni valgono per altre realtà quali le comunità e in maniera ancora più ampia e ficcante per il Paese.
Per restare in ambito aziendale è opportuno che una persona, almeno maggiorenne, sviluppi quanto indispensabile per accrescere le proprie conoscenze verso il settore merceologico in cui andrà o vorrà andare a lavorare, lo stesso discorso vale per le abilità. Pensiamo per esempio alle diversità delle attività di un pizzaiolo con quelle di un bancario.
Nel primo caso saranno necessarie le conoscenze generali scolastiche unite ad altre riguardanti gli aspetti nutrizionali, l’igiene, le qualità dei prodotti da utilizzare. Nel secondo si dovranno approfondire quelle della tecnica bancaria e di carattere finanziario da aggiungere alla conoscenza dei prodotti che sarà chiamato a gestire.
Ciò che unisce i due mestieri sono i comportamenti o modi di agire. Per entrambi i mestieri sarà indispensabile un’elevata attenzione verso le relazioni interpersonali, per dialogare correttamente con il cliente e aggiungerle ad un aspetto sottostimato che si chiama gioco di squadra. Infatti sia il pizzaiolo sia il bancario, molto probabilmente, non lavoreranno da soli ma con altri.
L’esemplificazione appena riportata è ovviamente ridotta ai minimi termini. Ma quanto indicato dobbiamo adattarlo alle diverse realtà che potremmo incrociare nel nostro cammino. Sarà molto più difficile intervenire nella parte centrale della torta perché: tratti, motivazione e valori provengono anche da fattori genetici; certamente i tratti. I valori iniziano a svilupparsi nell’ambiente familiare, la motivazione è quel motorino interno che ci spinge verso il raggiungimento dei nostri obiettivi. Quindi del nostro pizzaiolo e del bancario diremo che sono bravi quando sono competenti.
Una considerazione molto importante potrebbe essere: chi di noi andrebbe a farsi operare di semplice appendicite da un seppur brillante idraulico? Proprio nessuno.
Ma questa affermazione, anche nella sua banale certezza e in linea con il principio di competenza, perché non dovrebbe valere per tutti gli altri mestieri? Persino nell’edilizia la manovalanza generica non trova più grande utilizzo.
Gli addetti ai diversi mestieri devono avere interpreti che sappiano usare strumenti digitali e computer collegati al sistema aziendale e a quello internazionale. Infine, non dovrebbero sfuggirci considerazioni opposte quali: “i politici sono tutt’altra cosa”.
Loro devono sapere interpretare i desiderata degli elettori e devono saper agire con buon senso. Le competenze e le specializzazioni non servono per definizione; se anche ci fossero le utilizzerebbero in maniera sconsiderata affidando magari a un avvocato penalista il ministero per il Turismo, perché votato in un collegio di elevato interesse sciistico.
Va bene tutto ma non mi farei mai operare di appendicite da un seppur brillante idraulico.
You must be logged in to post a comment Login